Italia, Mancini: "Immobile? Non valeva la pena correre il rischio, diventava troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e a noi"
Domani, alle 20:45, è in programma Ungheria-Italia, ultima giornata di Nations League. Le due squadre si giocheranno l'accesso alle Final Four negli ultimi 90 minuti: ai padroni di casa, primi nel girone con 10 punti, basterà anche un pareggio per vincere il gruppo 3 della Lega A, mentre gli Azzurri, con 8 punti, hanno bisogno solamente di una vittoria. Il c.t. dell'Italia, Roberto Mancini, ha presentato la sfida di domani sera in conferenza stampa. Queste le sue parole, riportate da Tuttomercatoweb.com: "Giocare in Ungheria non è mai semplice, mi fa piacere che la nazionale ungherese stia disputando un'ottima Nations League. E' allenata da un mio ex compagno di squadra che ha fatto un grande lavoro. Possibilità? 50 e 50. Loro possono contare anche sul pareggio. Il fatto di esser qui a giocarci il primo posto a 90 minuti dalla fine ci fa piacere, proveremo a passare il turno. Qualcosa cambieremo, vedremo come stanno tutti i ragazzi. Bisogna giocarla con massima tranquillità, dobbiamo cercare di attaccare e quando avremo le occasioni sfruttarle al meglio. Dobbiamo poi difendere bene: l'Ungheria in casa davanti a 70mila spettatori proverà a vincere e noi dovremo giocare con la massima tranquillità. Ungheria? Abbiamo grande rispetto, negli ultimi 2-3 anni è migliorata tantissimo. Gioca un buon calcio, attacca e si difende bene".
Mancini poi ha affrontato anche il tema Ciro Immobile: "Abbiamo provato e lui è stato bravissimo a stare con noi. Poi stamattina abbiamo deciso di lasciarlo a casa perché non valeva la pena correre il rischio, diventava troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita. Ha voluto provarci, ma non poteva rischiare. Sapevamo che sarebbe stata difficile. Non stava malissimo, lui voleva recuperare ma si è allenato pochissimo e non è stato così semplice. Il Prof stamattina ha controllato e abbiamo deciso così, non si allenava da tre giorni. Ci siamo sentiti quando sono arrivato a Milano ma era una cosa di cui si era già discusso in questi giorni".