Giulio Cardone, giornalista de “La Repubblica”, è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “Quelli che…” facendo un’analisi di Lazio-Milan.

Il lato negativo della Lazio

Come spesso succede quando si pareggia ci sono lati positivi e negativi da valutare. Mi sono piaciuti davvero quei 25′ del secondo tempo, i migliori della stagione per intensità, voglia, pressing e desiderio di far male all’avversario. Il lato negativo riguarda la fase difensiva, da questo punto di vista si sente molto l’assenza di Mario Gila. Poi c’è grande il rimpianto dell’occasione che ha avuto Zaccagni per riportare la Lazio in vantaggio.

La questione arbitrale

Sono indignato per la questione arbitrale. Terza partita e terzo danno subito da parte della Lazio. Ogni volta, l’interpretazione del regolamento è penalizzante per i biancocelesti. Mi è stato spiegato che se c’è un’auto-giocata, ossia che se il giocatore si calcia da solo il pallone sul braccio non ci siano gli estremi del rigore. Vedremo se adesso ci sarà uniformità di giudizio per casi simili. Secondo me, non dare un rigore così è sconcertante, non dico a livello di regolamento, bensì di uniformità. Il mio focus è sul tocco di mano di Terracciano, mentre quello di Musa mi sembrava attaccato al corpo. Si tratta di rigorini che negli anni sono stati dati sempre.

L'opinione sui singoli

Nuno Tavares ha fatto una prestazione eccezionale in entrambe le fasi, Castellanos è molto lanciato, molto bene anche Dia e l’intesa con l’attaccante argentino. Si sono trovati ed hanno occupato gli spazi giusti in campo. Isaksen è entrato benissimo, mi è sembrato nuovo, non so se Baroni sia riuscito a dargli quella determinazione che spesso è mancata. Poi lui deve tirare più in porta.

 

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