Un buon rapporto, con qualche incomprensione irrisolta. Questa sera (ore 20.45, diretta tv su Dazn) all’Olimpico torna Simone Inzaghi. L’attuale allenatore dell’Inter è sempre stato il pupillo del presidente Lotito. Accettò, da calciatore, che il suo stipendio, figlio dell’era Cragnotti, venisse spalmato su più anni per non pesare oltremodo sulle casse della società che in quel periodo rischiava il fallimento. Accettò poi il ruolo di allenatore: partì dalle giovanili e seppe infine cogliere l’occasione in prima squadra. «Per me Simone è stato come un figlio - ha spiegato Lotito a Notizie.com -. Gli voglio bene e so quanto sia legato alla Lazio, ma il lavoro è un’altra cosa…». Già, perché la separazione fu dolorosa. Nel maggio del 2021 Inzaghi, al termine del campionato, si dimostrò deluso per l’attesa per il rinnovo del suo contratto: «Degli allenatori arrivati agli ottavi di Champions quest’anno ero l’unico col contratto in scadenza, sono 16 mesi che si parla del nuovo accordo. Aspetto ancora solo perché è la Lazio».

Tramite il fratello Pippo, Inzaghi era venuto a sapere che Lotito aveva contattato Gattuso per affidargli la panchina. Constatata una certa distanza con l’ex centrocampista del Milan, la Lazio tornò da Inzaghi, che inizialmente sembrava intenzionato a rinnovare ma che, di fronte all’offerta dell’Inter, decise di andarsene spiazzando il presidente biancoceleste. «L’affetto nei confronti di Simone è sempre lo stesso, dal punto di vista personale non ci sono problemi», ha affermato Lotito.

Appare determinato Zaccagni, che questa sera arriva a quota 100 presenze da laziale: «Viviamo un momento particolare a livello di risultati, ma davanti al nostro pubblico faremo bene. L’Inter è la più forte della serie A, serve una prestazione perfetta. Recupereremo in campionato sfruttando la pausa dalla Champions, dove spero di incontrare il Real Madrid agli ottavi».

Lo riporta il Corriere della Sera.

SERIE A | Lazio-Inter, le probabili formazioni
Il Tempo | Lazio, Ciro contro la crisi