ESCLUSIVA | Fabrizio Biasin: “Lazio sempre un ostacolo complicato per l’Inter, mi piace il carattere dei biancocelesti. Su Acerbi e Vecino…”
Dopo le prime due di campionato, ad aprire la 3° giornata di Serie A, oltre a Monza-Udinese, ci sarà il primo “big match” della stagione per Lazio ed Inter. Domani sera, allo Stadio Olimpico di Roma, andrà in scena proprio la sfida tra biancocelesti e nerazzurri, una partita sempre ricca di emozioni. La squadra di Sarri è reduce dal pareggio per 0-0 in casa del Torino, dopo aver vinto all’esordio contro il Bologna (2-1). Il gruppo del grande ex Inzaghi invece, si trova a punteggio pieno dopo i successi contro Lecce (1-2) e Spezia (3-0). Per parlare della prima grande sfida della stagione per entrambe le squadre, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, Fabrizio Biasin, noto giornalista ed opinionista sportivo di fede nerazzurra. Oltre della gara in programma alle 20:45, i temi trattati sono tanti, dalle due rose rinforzate agli obiettivi, passando per il calciomercato e i possibili arrivi in questa ultima settimana di trattative.
Inter a punteggio pieno dopo due giornate. I nerazzurri hanno dato l’impressione di aver avuto qualche difficoltà con il Lecce, mentre con lo Spezia di essere in controllo del match. Come valuti l’inizio di stagione della squadra di Inzaghi? Sei soddisfatto o c’è qualcosa che cambieresti fin da subito?
“Partire con sei punti è un’ottima cosa ma, al di là dei risultati e delle prestazioni, la notizia più bella è l’impressione che ha dato il gruppo a disposizione di Inzaghi, cioè una serie di giocatori focalizzati sull’obiettivo. Sono solo due partite, però l’unità d’intenti è la notizia più bella. Piano piano si stanno inserendo anche i nuovi, Lukaku sembra che non sia mai andato via”.
Sul fronte mercato l’Inter ha cambiato diverse pedine: sono uscite alcune “seconde linee” ma anche un titolarissimo come Perisic, mentre in entrata sono arrivati diversi giocatori, da Mkhitaryan a Bellanova, fino al ritorno di Lukaku. L’Inter di quest’anno è più forte rispetto alla scorsa stagione?
“Manca ancora una settimana di mercato, quindi sono tutte valutazioni parziali. Non mi aspetto grandi colpi, in entrata arriverà un difensore a completare il reparto, in uscita l’Inter ha finito, fatto salve di proposte clamorose dall’estero che i tifosi sperano non arrivino mai. Se il gruppo è questo io credo si sia assolutamente rinforzato: in attacco hai sostituito Sanchez con Lukaku, a centrocampo hai tolto due giocatori importanti ma che all’Inter non hanno mai inciso troppo come Vecino e Vidal, sono arrivati Mkhitaryan, un insostituibile di Mourinho alla Roma, ed Asllani, un giocatore che è mancato l’anno scorso, ovvero un vice Brozovic. È vero che hai perso Perisic, il miglior giocatore dell’Inter nella passata stagione ma, in attesa della migliore condizione di Gosens, Dimarco e Darmian possono sopperire. In difesa sono rimasti i tre titolari, quindi ti dico che questa squadra, al secondo anno di Inzaghi, secondo me è più forte della scorsa stagione”.
Lazio-Inter è sempre stata una sfida ricca di doppi ex. Restando sul tema calciomercato, ai nerazzurri serve ancora un difensore e, tra i nomi sondati, c’è anche quello di Acerbi, in uscita proprio dalla Lazio. Può essere il rinforzo giusto per la retroguardia di Inzaghi? Saresti soddisfatto di un suo possibile arrivo?
“In questo momento serve un calciatore che possa fare l’alternativa a De Vrij, il sostituto di Ranocchia. L’Inter ha budget zero, vorrebbe prendere Chalobah dal Chelsea ma a Londra chiedono 2 milioni per il prestito, hanno pensato ad Akanji ma anche in quel caso servono dei soldi. Quindi si sta ragionando su Acerbi, una soluzione a costo zero, con un giocatore che Inzaghi conosce molto bene, ha esperienza e che verrebbe a fare l’alternativa al titolare. È una soluzione che potrebbe far comodo all’Inter. Non piace tanto ai tifosi, improvvisamente è diventato un giocatore che non sa giocare, in realtà può anche avere dei limiti ma, per venire a fare l’alternativa ad un titolare, stiamo parlando pur sempre di un calciatore con un certo tipo di esperienza. Per quanto mi riguarda va più che bene”.
La Lazio ha cambiato tanto rispetto alla scorsa stagione, con ben otto nuovi acquisti arrivati in questa sessione di mercato estiva. Tra questi, quale pensi sia “perfetto” per questo secondo anno di Sarri? Anche i biancocelesti sono da considerare più forti dell’anno scorso?
“Mentre ad inizio mercato sembrava una situazione preoccupante, con qualche giocatore insoddisfatto, qualcuno che voleva andare via, strada facendo la Lazio ha messo le cose apposto e credo che abbia un impianto solido. Non voglio farti nomi, secondo me quando ti affidi ad un tecnico “di campo” come Sarri, per questo secondo anno deve essere lui il punto di forza della squadra. Deve riuscire a trasmettere al gruppo la sua idea di calcio. Fino ad ora non c’è riuscito completamente, mi aspetto un salto di qualità da questo punto di vista. Alla fine i nomi importanti sono rimasti: Immobile è una garanzia, farà i suoi soliti 20 gol, anche di più, Milinkovic-Savic è uno dei 2/3 centrocampisti più forti della Serie A. Io credo che la squadra sia più forte quest’anno”.
Anche la Lazio è partita bene nel nuovo campionato, vincendo in casa con il Bologna e pareggiando contro un ostico Torino in trasferta. L’obiettivo è migliorare la passata stagione: la squadra di Sarri può fare meglio del 5° posto della scorsa Serie A?
“Migliorare significa andare in Champions League, ovvero tener fuori due tra Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma. Significa fare una cosa molto importante, perché ci sono sei squadre in lotta per le prime quattro posizioni, con la Lazio che parte un filo dietro almeno sulla carta, poi sarà il campo a dirlo. I biancocelesti devono riuscire, con l’impianto di squadra e le capacità dell’allenatore, a far rendere tutti al 110% per arrivare in zona Champions. È una cosa molto complicata, ma non impossibile, perché non stiamo parlando di squadre perfette, in questo momento in Italia non ci sono”.
Con Acerbi che potrebbe diventare un doppio ex, quest’estate un centrocampista lo è diventato a tutti gli effetti: Matias Vecino è arrivato alla Lazio dopo cinque stagioni all’Inter. Tu lo hai vissuto in nerazzurro: quanto può dare un calciatore con la sua esperienza alla squadra di Sarri?
“Negli ultimi due anni è stato molto sfortunato, tra infortuni e poco utilizzo. Tolto il fatto che era diventato un’alternativa ai titolari, io ho sempre visto un bel calciatore che, per me, ha reso meno rispetto al suo valore. Vecino ha un valore superiore a quello che abbiamo visto all’Inter, non è soltanto quello de “la prende Vecino” con il gol all’ultimo minuto, ma è un giocatore che può dare tanta quantità. Alla Lazio avrà la possibilità di giocare con più frequenza e, sicuramente, potrà tornare al suo valore”.
Per Lazio ed Inter sarà il primo “big match” della stagione: che partita sarà domani sera? Cosa temi di più dei biancocelesti?
“Della Lazio temo, come l’anno scorso, la capacità di resistere. La scorsa stagione l’Inter aveva giocato una buona partita, poi la Lazio non è crollata e si è portata a casa i tre punti meritatamente. Quello che mi spaventa di più è il carattere di questa squadra, mi è sempre piaciuto, non solo nell’era Sarri. Diciamo che mi è sempre piaciuto il carattere della Lazio di Immobile, poi a volte si perde per tanti motivi, ma è una squadra che può dar fastidio a tutti su quel punto di vista.
Che partita mi aspetto? Botte da orbi (ride, ndr.)! La Lazio per l’Inter è sempre stato un ostacolo complicato, soprattutto all’Olimpico. La mia sensazione è che possa essere una partita caratteriale oltre che tecnica. Dal punto di vista del carattere mi aspetto una partita molto tesa ed accesa”.
Oltre all’Inter, anche Napoli e Roma sono a punteggio pieno, con Milan, Juventus, Lazio ed Atalanta subito sotto con quattro punti. Che campionato ci dobbiamo aspettare, vista anche la pausa per il Mondiale in Qatar? Due partite sono poche, ma c’è una squadra che ti ha impressionata di più dopo questo inizio?
“Il Napoli non me lo aspettavo a questo livello per quanto successo quest’estate, pensavo che Spalletti potesse avere qualche difficoltà in più, invece bravissimo lui nel mettere in campo una squadra che sembra giocare a memoria nonostante i tanti cambiamenti. Loro mi hanno impressionato di più. Però, come dicevo prima, per me non ci sono squadre perfette in Serie A. Ci sono 6/7 squadre, per qualcuno con la Fiorentina anche otto, che hanno valori molto vicini, qualcuna più di altre: le due milanesi, Juventus, Napoli, Lazio e Roma sono un pochino sopra le altre, però non riesco a dirti se una è sicuramente più forte di un’altra. Tutte hanno dei limiti, non solo dei pregi. Quest’anno prevedo tanto equilibrio, legato anche a questo tipo di calendario molto fitto. Anche la variabile infortuni farà tantissimo la differenza”.