È sempre la tecnica, ultima dea, a fare la differenza. Termina 3-1 per i biancocelesti. Milinkovic-Savic al 40’ pesca con un lancio di velluto, un terra-aria lungo 30 metri, la testa di Felipe Anderson per l’1-0. Inzaghi privilegia ancora una scelta conservativa, per il terzo incrocio consecutivo con la Lazio schiera Gagliardini per tamponare Milinkovic e lascia in panchina Calhanoglu. Le ali della Lazio fanno fatica come al solito ad attaccare nella prima frazione della gara. L’arbitro dimentica i cartellini e grazia due o tre volte Barella e Lautaro. Si vede il bel gioco di Sarri. Gli entusiasmi della Lazio alla ripresa vengono gelati dal pareggio interista, con il gol di Lautaro, poco dopo Provedel fa una grande parata su Dumfries ed evita il secondo gol neroazzurro. Sarri prova a rinvigorire la Lazio con Pedro e Luis Alberto, e la Santa Tecnica aggiusta le cose: al 30’ Milinkovic prepara, Pedro rifinisce, e Luis Alberto scaglia un destro in corsa al volo sotto l’incrocio opposto con deviazione di Barella. Gli oltre cinquantamila prorompono in un boato memorabile. Pochi minuti dopo il caro vecchio Pedrito, con un destro tonante da sinistra e sul palo opposto, chiude la partita, alta classe, altra classe. Luis Alberto dopo tutte le voci di mercato, entra in campo e segna, l'Inter era l'unica big italiana a cui ancora non aveva ancora fatto gol. Va sotto la Curva Nord, si tappa le orecchie per le polemiche recenti e infine si tira la maglia in segno di appartenenza. Sul fronte mercato, Lotito al momento dice no per Sergio Reguilon, poco importa se sia quasi regalato (prestito con diritto di riscatto a 15 milioni) e che il Tottenham paghi due dei 3,6 milioni d’ingaggio, ecco il motivo: «Non prendo un terzino infortunato, che starà fuori un mese e mezzo, e c’è pure la sosta mondiale per il campionato. Va oltretutto salvaguardata la serenità dello spogliatoio. Abbiamo 4 terzini, Radu è mancino...», ha ribadito Lotito a Sarri, dopo i complimenti per la vittoria sull’Inter all’Olimpico. Chissà se rimarrà irremovibile o il tecnico riuscirà a persuaderlo dopo questo trionfo. Sembra esserci uno spiraglio per un colpo all’ultimo minuto: «Vanno risolte determinate situazioni. Tutto può accadere - dice il ds Tare - finché il mercato aperto». Salvo un’apertura del Borussia Dortmund per Akanji, in queste ore l’Inter chiuderà per Acerbi: c’è già l’accordo sia con lui sia con la Lazio. Sul fronte Europa League, la Lazio battezzerà il nuovo Feyenoord, decisamente cambiato dalla sfida con la Roma. Il Midtjylland, fondato nel 1999 da un falegname, è guidato dallo spagnolo Albert Capellas, ex responsabile della “cantera” del Barcellona. Dal 2015 ad oggi, il club di Herning ha vinto tre titoli nazionali e due coppe di Danimarca, ma è famoso per essere stato uno dei primi in Europa a introdurre il sistema degli algoritmi. Gli austriaci dello Sturm Graz sono i meno quotati del gruppo. Lo ammette lo stesso direttore generale, Andreas Schicker: «Siamo i più deboli del girone». L’allenatore Christian Ilzer: «Feyenoord e Lazio sono due club storici. Noi faremo il possibile».

Il Messaggero

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