depositphotos
depositphotos

Mauro Zarate è intervenuto ai microfoni di Radiosei parlando di Lazio. Tanti temi toccati e grande spazio alle emozioni per Maurito che è rimasto con la Lazio nel cuore. L'argentino parla innamorato dei capitolini, della sua esperienza definendola la più bella della carriera.

Le sue parole d'amore per la Lazio

Se parlo di Lazio e i suoi tifosi mi viene da piangere. Un amore a prima vista indimenticabile. Ero sconosciuto e ho avuto una esplosione pazzesca.

Aneddoti e ricordi

Zarate racconta di come è nata la scelta dell'assegnazione della nomina di rigorista:

Sono diventato rigorista grazie ad un amichevole in cui tirai un rigore io e l'altro pandev, io segnai, lui no. Il mister mi scelse come rigorista. Un altro rigore indimenticabile fu quello della finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Avevo giocato una grande gara e temevo di sbagliarlo, succede spesso che dopo grandi partite si sbaglia il rigore decisivo. Ho deciso di tirarlo centrale e andò bene.

I gol indimenticabili

Alla domanda sul gol che più porta nel cuore come importanza e bellezza, Zarate non ha dubbi, sceglie quello del derby vinto per 4-2 e subito dopo quello a Buffon in Juve-Lazio:

Un gol bellissimo e importantissimo quello del derby vinto 4-2. Che credo entri nei 5 gol più belli nel derby. Anche il gol a Buffon in Juventus-Lazio di Coppa Italia, un gran gol e una grande partita all'andata. Al ritorno pensavano tutti, anche noi, che la Juventus in casa la ribaltava perchè era fortissima.

La Coppa Italia vinta

Lazio-sampdoria la partita più bella in assoluto della mia carriera. Non ho fatto un errore. Non ho perso una palla. Volevo essere agile e veloce. Non ho nemmeno bevuto, solo a pranzo un pezzo di pollo e poca pasta. In quella partita è stato un peccato non vincere nei minuti di partita.

Il più grande rimpianto di Maurito

Il mio più grande rimpianto alla Lazio è stato non aver chiarito con il Presidente Lotito. La colpa è stata sia mia che sua, potevano ripartire e quindi restare alla Lazio. Sogno di finire i corsi per diventare allenatore, fare esperienza in Argentina e tornare per allenare la Lazio.

Zarate, considerato il nuovo Messi

Su di me c'era il Real Madrid, mi voleva ma il Presidente non voleva saperne di cedermi. Ero molto forte ed è vero si parlava fossi il nuovo Messi, potevo diventarlo se rimanevo coi piedi per terra. Ho perso un pò la testa dopo quei 2 anni ad alto livello. Ho avuto una esplosione esagerata a 20 anni.

 

 

 

 

Fiorentina-Lazio, dal 2014 i biancocelesti a segno al Franchi: a secco solo nel 2021
Calciomercato Lazio, i biancocelesti riscattano Dele-Bashiru: i dettagli