Lazio-Atalanta, l’analisi del match: dalle difficoltà di Luis Alberto all’estro di Zaccagni
Luca Fatiga, allenatore Uefa C e B, analizza il pareggio tra Lazio e Atalanta. Un pareggio senza reti e con poche occasioni da gol. Lo 0-0 andato in scena all’Olimpico sabato sera tra Lazio e Atalanta ha lasciato un po’ di amaro in bocca in casa biancoceleste. Gli uomini di Sarri non sono riusciti a sfruttare le tante assenze dell’Atalanta e alla fine il pari ha fatto sorridere Gasperini. “La Lazio ha avuto difficoltà ad occupare l’area di rigore avversaria. In termini di territorialità non è riuscita ad imporsi”, commenta Luca Fatica, allenatore Uefa C e B. “L’unico che ha provato spesso la giocata è stato Zaccagni, che poi è stato il più pericoloso con il palo colpito - continua Fatiga -, mentre Immobile è stato neutralizzato”. La prestazione dell’Atalanta a livello difensivo è stata praticamente perfetta, anche se “non è riuscita ad andare in gol per la terza volta nelle ultime quattro gare”. Un dato da non sottovalutare. Sottotono le prestazioni di Felipe Anderson e Luis Alberto: “Lo spagnolo potrebbe anche avere le caratteristiche giuste per il metodo Sarri, ma fatica ad integrarsi nei suoi metodi, ad essere codificato dentro un gioco codificato”, spiega l’autore dell’e-book “Dall’analisi all’esercitazione”. Diverso il pensiero su Lazzari, subentrato col il piglio giusto nella ripresa, e Milinkovic: “L’ex Spal mi ricorda situazioni simili a quelle vissute da Florenzi, che è più un quinto, un terzino, o da Spinazzola, che poi si è evoluto tatticamente. Milinkovic da inizio anno ha cambiato il suo modo di giocare, è stato alzato e attacca anche la profondità. Con Sarri si sono venuti incontro. Milinkovic sembra aver accettato le codifiche del mister”