Cds | Luis farà il mago anche in panchina
Il Luis Alberto visto all’andata contro il Napoli è stata una delle migliori versioni dello spagnolo in stagione. Con la bacchetta magica e il cappello addosso da illusionista, ha aperto la gara con un super gol di tacco. Poi il calo da fine ottobre fino all’infortunio a dicembre. La squadra da quando ha perso il suo prestigiatore e architetto in mezzo al campo ne ha risentito tremendamente, soprattutto il reparto offensivo che, statistiche alla mano, già di per sé tira poco e male.
Contro il Lecce però c’erano stati dei segnali: assist al bacio per Felipe, messo davanti la porta a tu per tu con Falcone grazie a un tocco di prima. Poi contro l’Inter un calo drastico. Entrato dalla panchina, l’assist lo ha fatto per il 3-0 nerazzurro dopo una punizione calciata in orizzontale a mezza altezza. Ora però il mago ha la possibilità di segnare alla stessa squadra anche nel girone di ritorno, cosa che non gli è mai riuscita da quando veste la maglia della Lazio. Tutti gli indizi portano a pensare che possa essere lui a far par parte della batteria dei titolari nella sfida di domani contro il Napoli: il terzetto Vecino-Rovella-Guendouzi non ha funzionato a Riyad, e a sedersi in panchina per lasciargli il posto dovrebbe essere l’uruguaiano. Ora Luis deve ripartire da quell’assist contro i salentini e, se torna a inventare un mezzo al campo, potrebbe essere l’acquisto di gennaio per Sarri.
L’ultima idea che avrebbe stuzzicato i pensieri di Luis sarebbe quella di intraprendere il percorso da allenatore. Certo, se ne parlerà tra molti anni perché il contratto che lo lega a vita alla Lazio è ancora molto lungo, ma l’idea di sedersi in panchina un giorno è una cosa che lo affascina. Vorrebbe iniziare ad acquisire nozioni calcistiche già adesso mente di mestiere fa ancora il centrocampista. A inizio anno si ricorda il suo modo di fare e lo spirito da trascinatore che usava in campo per caricare i compagni, una verve che ammaliava lo stesso Sarri. Chissà se un giorno Luis farà magie anche nelle vesti di mister.
Corriere dello Sport