Non c’è pace per il Flaminio. L’ex sindaco Francesco Rutelli torna ad opporsi al progetto di Claudio Lotito per il rilancio del vecchio stadio al centro di Roma. Non è la prima volta: già nel 1994, durante il suo primo mandato in Campidoglio, Rutelli aveva respinto un progetto avanzato dall’ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti. Cragnotti aveva proposto al Comune di Roma di prendere in affitto lo stadio per 100 anni, impegnandosi nella riqualificazione della struttura, progettata dall’architetto Nervi. I costi sarebbero stati coperti dalla Lazio grazie a sponsorizzazioni. 

Tuttavia, l’allora sindaco Rutelli scartò l’offerta, preferendo concentrare gli investimenti sull’Auditorium. In quel periodo non esisteva ancora il MAXXI e, secondo Rutelli, l’Auditorium rappresentava una scelta migliore. Il Comune di Roma si è quindi ritrovato con uno stadio inutilizzato, mentre la Lazio, costretta all’Olimpico, ha subito indirettamente le conseguenze di questa decisione.

Uno dei maggiori sostenitori della riqualificazione del Flaminio è il Professor Pino Capua, Presidente della Commissione Antidoping della FIGC e tifoso della Lazio, intervistato da Il Tempo 

«Rispetto l’opinione di Rutelli, ma non la condivido», ha dichiarato Capua. 

«Le sue considerazioni sono lontane dalle esigenze di sportivi e appassionati di musica, che potrebbero beneficiare della riqualificazione del Flaminio. Non è così che si risolvono i problemi di Roma. Al momento, abbiamo un rudere al centro della città, a meno di un chilometro da Piazza del Popolo. Serve un progetto che non solo riporti lo stadio all’antico splendore, ma che lo renda anche funzionale alle esigenze della città». 

 

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