C’è stato un tempo in cui decidere con un gol un derby della Capitale significava vivere di rendita per almeno un anno. Non più, non oggi dove in un mondo usa e getta tutto viene quasi dimenticato all’istante. Ma la rete con cui Mattia Zaccagni ha deciso il derby di ritorno tra Lazio e Roma è ancora lì, parcheggiata in un angolo di cuore dei tifosi laziali, certificato da tre punti in classifica che oggi consentono agli uomini di Sarri di guardare al resto della stagione con giustificato ottimismo.

Nelle ultime due settimane Mattia Zaccagni si è goduto la famiglia, tirato in ballo dalla stampa per la mancata convocazione di Mancini; il ct lo ha lasciato fuori dall’elenco per le due sfide di qualificazione agli Europei, la sua assenza ha fatto molto rumore. «Zaccagni avrà altre occasioni per essere convocato in Nazionale» ha dichiarato il ct a Coverciano cercando di gettare acqua sul fuoco. Ma le sue parole sono state recepite quasi come una recusatio non petita, una giustificazione non richiesta. E’ stata una scelta punitiva, e la conferma è arrivata dallo stesso commissario tecnico qualche giorno dopo, indispettito dalle numerose critiche ricevute per la mancata convocazione del laziale. «Chi non è stato chiamato è per motivazioni più che valide» ha tuonato il ct all’indomani della flebile vittoria contro Malta. Un’accusa implicita, senza contestualizzare fatti e situazioni che acuisce un mistero che tanto mistero non è; basta risalire all’inizio dello scorso giugno quando l’attaccante laziale - dopo aver risposto alla chiamata del ct - lasciò Coverciano per problemi fisici. «Sono sorpreso - aveva dichiarato Mancini nella successiva conferenza stampa - stava bene, ma mi hanno detto che non era in grado di giocare e l’ho mandato a casa». Zaccagni marcò visita, come fecero tanti altri giocatori in quell’occasione, come Bernardeschi, Emerson Palmieri, Insigne, Jorginho, Verratti, Lazzari e Sirigu; alla fine, oltre a Insigne che ha scelto di chiudere la carriera in Canada, hanno pagato dazio soltanto i due laziali.

Per tornare in Nazionale ci sarà tempo e modo, intanto Zaccagni si gode la famiglia e un imminente rinnovo contrattuale con un accordo che prevede il prolungamento con il club biancocleste fino al giugno 2028. Un momento magico per l’attaccante laziale che è attualmente il giocatore italiano ad aver segnato più gol in questo campionato; le nove marcature realizzate in questa stagione - arricchite da quattro assist - hanno polverizzato i numeri del campionato scorso quando l’ex veronese era andato a bersaglio soltanto in quattro occasioni garantendo sei passaggi vincenti.

Adesso arriva l’ennesimo esame per Zaccagni e compagni che dovranno confermare il buon rendimento delle ultime settimane: domani a Monza Immobile tornerà in campo dal primo minuto, in mezzo al campo Cataldi è favorito su Vecino, solito ballottaggio in avanti con Zaccagni e Felipe Anderson favoriti su Pedro. Il Tempo/Simone Pieretti

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