Il Messaggero | Lazio, Ciro stop: arrivederci a febbraio. Caccia al vice
Un calvario infinito, Ciro stop and go, e di nuovo stop. Il peggio è confermato dalla risonanza in Paideia di ieri sera, c’è un’altra lesione di primo grado al flessore destro. Tradotto: 15-20 giorni out. Immobile non salterà soltanto il Bologna in Coppa Italia, il Milan e la Fiorentina in campionato, ma anche gli eventuali quarti del trofeo, in caso di passaggio del turno domani pomeriggio. Inizierà oggi un’altra ricorsa per esserci contro l’Hellas a Verona, lunedì 6 febbraio, un regalo a due settimane dal suo compleanno. Sta diventando un incubo, questa stagione, per il bomber partenopeo, che non si arrende mai, ma ora deve fare i conti con i 33 anni che si avvicinano. Non è un caso che, da maggio scorso, Ciro sia rimasto ai box in 20 delle ultime 33 partite, comprese quelle della Nazionale, ovvero il 60%. Inquietante, ma le- gato all’età, alla generosità e al fatto di essere stato parecchio spremuto, è anche il confronto fra l’epoca Sarri (16 gare saltate su 72) e quella del predecessore Inzaghi (15 fuori su 244). Ha ragione Maurizio a dire mogio, mogio: «Purtroppo ci abbiamo contato poco». Senza il capitano oltretutto la media realizzativa biancoceleste si abbassa a 0,8 gol a incontro. Forse non basta più solo il miglior Felipe Anderson. Anche la società se ne sta accor- gendo.
IL SOSTITUTO - Parte la caccia al vice-Ciro. Sanabria è stato offerto ed è un’opportunità in prestito dal Torino. Per caratteristiche Sarri preferirebbe Bonazzoli, anche se la Salernitana al momento fa muro. L’approdo di Semplici in granata potrebbe però favorire ancora uno scambio con il pupillo Fares, il cui stipendio non consente altre entrate, al momento. Sull’ex Spal ci sarebbe anche un interesse del Bologna e soprattutto del Sion, dove gioca Balotelli, il suo migliore amico. Enzo Raiola ci sta lavorando, l’uscita del terzino inizialmente avrebbe dovuto consentire l’ingresso di un altro assistito ma, dopo un blitz di due giorni nella capitale, Luca Pellegrini è ripartito per Francoforte con un nulla di fatto. Proprio perché la Lazio ha deciso di invertire le priorità e puntare magari su un rinforzo in attacco. Dalla Spagna rilanciano un sondaggio anche per Lucas Boye, ex granata in forza all’Elche, ma servirebbero 7-8 milioni sul tavolo. Per Ferran Jutglà del Bruges quasi il doppio. Rimane il blocco da quasi 5 milioni legato all’indice di liquidità, Lotito ha già escluso una nuova immissione di denaro.
TERZINO IN STAND BY - Cambierebbe lo scenario e sarebbe possibile un doppio colpo solo se la Lazio riuscisse a vendere Basic a titolo definitivo. Potrebbe riprendere quota anche Parisi, ma solo in quel caso. Per far entrare invece un terzino sinistro in prestito (Valeri è considerato da Sarri un esterno) basterebbe - si fa per dire - rinunciare a titolo temporaneo a Luka Romero (dopo l’imminente rinnovo) o Patric o Maximiano, vogliosi di giocare con più continuità da tempo. Il problema sarebbe poi trovare però i sostituti nel ruolo. Si continua a ragionare su giochi a inc stro a causa di acquisti sbagliati (soprattutto negli ultimi 4 anni da Tare, inutile ricordare i vari Jony, Adekanye, Escalante e Vavro) che hanno creato un passivo pesante sul bilancio e la conseguente paralisi del mercato. Le plusvalenze non compensano un centinaio di milioni (compresi gli ingaggi) gettati al vento. Errori che incidono sul presente, anche se Lotito preferisce dimenticare il passato. Eppure nelle ultime sessioni ha sempre dovuto rimetter mano al portafoglio. Ci mancava solo Ciro ai box. Il Messaggero/Alberto Abbate