La Repubblica | Lazio, fischi all'Olimpico
Dall’euforia per l’impresa di Napoli alla grande delusione dell’Olimpico: la Lazio perde 2-1 in casa contro l’Az e compromette la qualificazione ai quarti di Conference League. I biancocelesti, privi di Immobile, dovranno vincere con due gol di scarto giovedì prossimo in Olanda, a tre giorni dal derby. Il gol iniziale di Pedro, sulla scia del successo di Napoli, sembrava essere il preludio di una serata serena. Invece è una di quelle notti da incubo, come spesso capita alla Lazio in Europa. Al 45’ Milinkovic perde una sanguinosa palla fuori area e dà il via al pareggio di Pavlidis, a metà ripresa fa lo stesso Pedro e Kerkez è bravo ad approfittare dell’errore per il 2-1. Dopo 5 partite con la porta involata, la Lazio torna a prendere gol. «Abbiamo cambiato atteggiamento dopo 15 minuti. Forse pensavamo di poter vincere troppo tranquillamente», commenta con amarezza il tecnico biancoceleste: «La mancanza di un vice Immobile? Se fosse per me ne comprerei 50 di giocatori». È la prima sconfitta di Sarri in Europa con la Lazio, che sbaglia una marea di occasioni di essere beffata. Pedro è diventato il primo ad aver segnato in tutte le competizioni europee per club. Lo spagnolo però mastica amaro: «Preferisco non segnare e vincere la partita. Peccato perché ho sbagliato anche quella palla che ha favorito il loro gol, quindi sono arrabbiato. Abbiamo creato tante occasioni e potevamo fare di più. Loro hanno approfittato dei nostri due errori in costruzione da dietro». In vista di Bologna, con le assenze già sicure di Marusic (squalificato) e Immobile (infortunato), bisognerà valutare Casale: non era al meglio ed è uscito all’intervallo. Su Immobile e la sua assenza (è in dubbio per il derby) si è espresso il ds Tare: «Il problema è che Ciro sta avendo spesso questi infortuni come mai in passato. Purtroppo la caviglia gli sta creando problemi, non è però un infortunio grave. Credo che tornerà a disposizione nel giro di 2/3 settimane». Poi, sul futuro vice-Immobile: «La rosa è più che sufficiente. Non dobbiamo creare alibi, è stata una scelta condivisa sia in estate che nel mercato di gennaio. Giocando con un falso nove come Felipe possiamo mettere in difficoltà chiunque. A fine anno ci sarà modo di fare analisi e scelte». La Repubblica/Riccardo Caponetti e Giulio Cardone