Non si fida Romagnoli, la Champions va ancora conquistata. Il ministro della difesa parla ai ragazzi dell'Istituto Marymount nell’ambito di un’iniziativa che porta i giocatori della Lazio nelle scuole per analizzare il problema del bullismo e del cyberbullismo. racconta la sua gioia per aver coronato il sogno di giocare con la sua squadra del cuore ma anche tutta la concentrazione per raggiungere l’obiettivo fissato a inizio stagione. «La squadra vuole andare in Champions - spiega il difensore - ma il traguardo non è vicino, ci sono 24 punti, è ancora lunga. Dobbiamo fare questo mese e il prossimo alla grande e poi vedremo. Il calendario è difficile, abbiamo le milanesi in trasferta e il Torino sabato che è una squadra molto ostica. Abbiamo buone possibilità ma adesso dobbiamo stare concentrati cosi come abbiamo fatto nelle ultime gare».

Anche Sarri finora è sempre stato cauto nelle dichiarazioni tanto più dopo l’epilogo della vicenda Juve che ha fatto diminuire a soli otto punti il vantaggio sulla quinta in classifica: «Il tecnico ci chiede sempre di rimanere umili e concentrati perché ogni sfida è complicata. Dobbiamo lavorare bene in settimana, sono tutte partite toste. Sarri decisivo? Ci ha trasmesso la consapevolezza di un gruppo forte che magari mancava in qualche aspetto che lui ci sta facendo tirare fuori». È orgoglioso della difesa, la migliore del campionato finora: «Siamo cresciuti tanto ma non è giusto che sponsorizzi io Casale per la nazionale, ci pensa Mancini. Nesta? È imparagonabile, per me è stato il più grande difensore italiano della storia. Paragoni non vanno fatti soprattutto adesso». La sua passione biancoceleste nacque proprio con il vecchio capitano di cui porta il numero di maglia, il tredici: «Come ho ammesso più volte durante la mia carriera - chiude Romagnoli - sono sempre stato della Lazio e sono felice di essere arrivato finalmente nella mia squadra del cuore. In estate io ho rinunciato a delle cose e tanti sforzi li ha fatti Lotito: così abbiamo trovato l’accordo, del resto al cuore non si comanda. Ringrazio sempre i nostri tifosi per l’amore che ci trasmettono nelle partite in casa e trasferta». Il Tempo/Luigi Salomone

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