Il Tempo | Lazio, riscatto Champions
La Lazio soffre ma torna a vincere contro un Sassuolo avvelenato. Felipe Anderson e Basic regalano tre punti pesanti nella volata Champions alla vigilia della trasferta di San Siro contro un Milan ora distante sei punti. Perché steccano i rossoneri e la Roma e allora il vantaggio in classifica torna rassicurante sulla quinta in classifica anche se ci sarà da lottare fino all’ultimo. Sarri rivoluziona il centrocampo, l’escluso eccellente è Milinkovic: al suo posto gioca Vecino, reduce dal clamoroso errore di San Siro e da un periodo tormentato dal punto di vista fisico. Rispetto al ko contro l’Inter altri due cambi, Marcos Antonio in regia e Lazzari per Hysaj sulla destra, conferma per il tridente Anderson-Immobile-Zaccagni. Dionisi presenta un modulo speculare con l’attacco formato da Berardi e Laurentie ai lati di Defrel punta centrale. Alla fine sono 35.000 gli spettatori che si presentano all’Olimpico per aiutare la Lazio in difficoltà dopo due prestazioni negative che hanno fatto riavvicinare tutte le rivali nella corsa ai posti della Champions League. L’assalto parte dai primi minuti, subito biancocelesti arrembanti ispirati da Marcos Antonio che fa girare il pallone proprio come piace a Sarri. Ciro si sblocca dopo sette minuti sull’appoggio di Vecino, l’arbitro Irrati prima concede il gol facendo esultare l’Olimpico poi annulla per un fuorigioco precedente di Immobile almeno trenta secondi prima. Questo è il nuovo calcio tecnologico ma la Lazio ha il merito di continuare a spingere fino al vantaggio di Felipe Anderson su assist al bacio del piccolo regista brasiliano. Zaccagni fallisce di poco il raddoppio, il Sassuolo soffre le ripartenze veloci di Lazzari che spara tra le braccia di Consigli da ottima posizione. Gli ospiti fanno passare il momento peggiore e cominciano a giocare dopo che Dionisi mette Henrique in marcatura su Marcos Antonio bloccando la fonte di gioco migliore laziale. Si fa male Vecino (probabile stiramento), entra Milinkovic prima della traversa di Frattesi che va venire i brividi a Sarri proprio all’ultimo giro di lancette a pochi secondi dell’intervallo. Ripresa con Bajrami per Laurentie ammonito, mentre il tecnico toscano rientra con gli stessi. Venti minuti di pressione Sassuolo pericoloso con Defrel in diagonale e la Lazio che si chiude contro un avversario indemoniato. A quel punto il tecnico toscano cambia, dentro Hysaj e Pedro, fuori Marusic e lo sfinito Immobile. Berardi impegna Provedel a terra fino al problema fisico di Marcos Antonio. Tocca a Basic, emergenza a centrocampo con Luis Alberto costretto a scalare in mezzo nell’insolito ruolo di regista e la squadra in chiaro calo fisico. La Lazio si arrocca,rischia poco, tutti lottano, si aiutano in campo grazie all’Olimpico che spinge i giocatori oltre alla fatica. Nel recupero sale in cattedra Basic che ruba palla a centrocampo, Zaccagni rifinisce per il croato che deposita in rete il pallone del 2-0. E la festa può cominciare: vittoria preziosa e meritata. Il Tempo/Luigi Salomone