Due giorni fa è arrivato l'annuncio ufficiale da parte della Lazio: Danilo Cataldi ha rinnovato il suo contratto fino a giugno 2027. Quest'oggi, il centrocampista biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Queste le sue parole:

"E' un percorso lungo, una parte di vita che spero di onorare fino all'ultimo, fino a quando mi sarà data la possibilità. E' stata una cosa bella che ho fatto con la società, sono contento. E' sempre stato il mio sogno che, quando poi inizi a capire che potresti fare della tua passione il tuo lavoro, diventa un'obiettivo. Ti rendi conto che da gioco, ti ritrovi in un contesto più grande che poi diventa lavoro, fare un qualcosa in più, un sacrificio in più. E' stato un percorso difficile.

Un momento in cui ho pensato che la carriera continuasse altrove? C'è stato. Quando sono andato via per i due prestiti, il mio obiettivo era quello di tornare, anche se sapevo che c'erano difficoltà. La squadra aveva fatto bene, con giocatori nuovi ed importanti. Sono rimasto con l'obiettivo di far cambiare idea alle persone, non solo come calciatore ma anche come persona. Le cose sono andate bene, ci tenevo a far cambiare idea a chi mi ha giudicato troppo in fretta non solo come calciatore. Penso di essere un ragazzo per bene, tranquillo.

Rispetto a sette anni fa sono un altro giocatore, ho avuto l'opportunità di lavorare con allenatori che mi hanno cambiato tatticamente e mentalmente. Più minuti accumuli, anche giocando determinate partite, come per esempio il derby, le motivazioni ti possono fare brutti scherzi o anche esaltare. Faccio un ruolo diverso rispetto a sette anni fa, ma è il campo che ti fa crescere, passarci più tempo e lavorare.

Il secondo anno di Pioli è stato un rimpianto grande per me, non essere riuscito a fare il massimo come l'anno precedente. Un peccato. Lui è sempre stato uno che cambiava in campo, giocavamo a volte a due in mezzo al campo. Ora con mister Sarri il ruolo è diventato più mio, mi ci alleno da un anno e mezzo.

Ho avuto delle persone fantastiche, ho iniziato e, quando sono arrivato, c'era Biglia, Ledesma che tutt'ora siamo in contatto. Poi è arrivato Leiva. Ho conosciuto tutti esperti di quel ruolo ma con caratteristiche diverse. Lucas Leiva più di tutti mi ha dato una mano, ci sono stato più tempo. Siccome ho stima della persona e del giocatore enorme, mi ci sono confrontato tanto. Vederlo giocare, da suo compagno di squadra, vedi la grandezza del giocatore anche nelle piccole cose. E' stato il mio punti di riferimento in quel ruolo.

Ho visto la partita contro il Torino allo stadio, sicuramente è stata una partita "no" per il risultato. Ho visto bene la squadra, è stato un episodio. Giocare contro questa squadra non è facile, negli ultimi anni abbiamo raccolto poco. Siamo carichi però, mancano poche partite. La settimana che viene è fondamentale, giochiamo due volte a Milano, con il Sassuolo che, nel girone di ritorno, sta facendo bene. Siamo nel punto che dobbiamo dare tutto, anche con un po' di stanchezza.

Raggiungere il record di presenze di Radu? Per quello che ha dato Stefan per questa maglia spero rimanga a lui. Stefan è stato la mia ancora in tanto momenti, anche quando ero fuori. Ci sentivamo spesso, è stato il mio traino per tutto e lo è ancora oggi".

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