Lazio cura questo mal d'attacco. Isaksen c'è, ora mancano solo gol e assist
Dopo il girone d'andata e due partite del girone di ritorno la Lazio ha l'undicesimo attacco del campionato, troppo poco se si vuole tentare l'aggancio ad un prossimo posto nella nuovissima edizione della UEFA Champions League. Le spiegazioni di tale flessione possono essere multiple: dalle prestazioni dei singoli agli infortuni fino alla tattica, ma è oggettiva la carenza prestazionale della maggior parte dei protagonisti offensivi. Immobile falcidiato costantemente dagli infortuni non sembra più assicurare la sua media realizzativa, che lo ha reso il bomber più prolifico della storia ultracentenaria della Lazio; Felipe Anderson in questa stagione sta dimostrando tutta la sua discontinuità alternando sprazzi di brillantezza a momenti di buio completo; Pedro, colpevole probabilmente l'età, ha dalla sua parte la tanta grinta che mette in campo, che fatica però ultimamente a tradursi in efficacia; Taty Castellanos sgomita tanto per la squadra e questo deve essere apprezzato e riconosciuto, manca solo un po' di incisività sotto porta, consci tutti che prima o poi le sue rovesciate si trasformeranno in pregiatissimi gol.
Gli unici che là davanti danno l'impressione di poter saltare l'uomo sono Zaccagni e Isaksen, il primo sta combattendo con un infortunio al piede che non sembra di facile risoluzione, ma quando è in campo si rivela sempre un pericolo per gli avversari, lo dimostra il dato che rende l'ex Verona il calciatore con più falli subiti in Europa, anche a lui manca un pizzico di sangue freddo sotto porta, ma per usare una frase di Sarri, se così fosse non "giocherebbe alla Lazio". Il danese, invece, sta mostrando le sue doti pian piano, partito a rilento complice il periodo di ambientamento, adesso è senza dubbio il più in palla là davanti, anche contro il Napoli due occasioni sono state create proprio da lui, peccato non finalizzate con tiri fuori dallo specchio della porta. Fin qui Gustav Isaksen ha siglato un solo gol e fornito un assist tra tutte le competizioni, entrambi contro il Frosinone: la forma del danese sembra esser stata registrata, ora gli si chiede solo più finalizzazione per accompagnare la Lazio fuori da questo momento di scarsa efficacia realizzativa.
Blindare la difesa è stato fatto e ha portato i suoi frutti con soli due gol subiti nelle ultime cinque di Serie A, ora serve però tornare prolifici sotto porta. In attesa di qualche rinforzo dal mercato che probabilmente non arriverà, Maurizio Sarri dovrà tirare fuori il massimo dai suoi calciatori sperando di risolvere al più presto una sterilità offensiva che rischia di incidere troppo nel cammino biancoceleste.