Alla vigilia di Atletico Madrid–Lazio, sfida valevole per l'ultima giornata di Champions League, che decreterà l'ordine della classifica del girone, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Riccardo Mancini, telecronista Dazn, per commentare la situazione della Lazio e presentare le difficoltà di un match che potrebbe valere per i biancocelesti il primato del girone.

Ecco il suo intervento:

Quale potrebbe essere una spiegazione dei risultati finora deludenti della Lazio? Il gioco, Sarri, la squadra, il mercato…?

"Ci sono più componenti: innanzitutto il fatto che sia diventata una squadra un po' prevedibile, il gioco di Sarri lo conosciamo bene, però quello che ha fatto la differenza l'anno scorso, secondo me, erano stati gli esterni che saltavano l'uomo: quest'anno Zaccagni, Felipe Anderson e quelli che giocano in quella zona di campo con difficoltà saltano l'avversario e creano superiorità numerica, questo è l'aspetto principale che sta mancando moltissimo alla Lazio. Perché poi per il resto è vero che è senza Milinkovic, però ha tante alternative quindi non darei la colpa al mercato, sicuramente ci vuole ancora un po' di ambientamento per i nuovi, ma sappiamo che Sarri e il suo gioco prevedono questo aspetto, però non può essere una giustificazione di questo andamento: è una squadra poco continua che non è più spensierata e in questo i risultati incidono. Servirebbero soluzioni alternative perché ormai il gioco della Lazio si è capito e non avendo più giocatori che fanno la differenza o perlomeno avendoceli ma che quest'anno non la stanno più facendo, vuoi Zaccagni per motivi fisici, vuoi Anderson per altri pensieri, la certezza è che stanno mancando soprattutto loro. Non è ovviamente solo colpa loro è più una questione collettiva, ma sicuramente l'aspetto degli esterni è cruciale. É dunque qui che deve entrare in gioco la mano dell'allenatore per trovare soluzioni alternative, sennò si rischia di essere piatti e questo non va bene per le ambizioni di una squadra come la Lazio."

Si è parlato tanto del fatto che ci sia una doppia Lazio, una in Champions e una in campionato, lo pensi anche tu?

"Penso che in Champions ci siano anche più spazi, le squadre ti affrontano in modo diverso, invece in Italia tendono a chiudersi di più e la Lazio con squadre chiuse trova molte difficoltà. In Champions oltre a questo ‘c'è l'aspetto motivazionale: le notti di Champions League tirano fuori qualcosa in più e nelle difficoltà questo può essere un tonico che ti aiuta a rendere in maniera diversa. Penso sia principalmente per queste due situazioni che la Lazio renda meglio in Champions, dove non fa partite eccezionali ma riesce sempre a cavarsela ed il risultato di essere agli ottavi è un grandissimo risultato. La sensazione generale è quella che alla Lazio serva una scintilla, trovare una serie di partite convincenti dal punto di vista del gioco, delle certezze che vengono ritrovate e accendersi definitivamente perché questa è un squadra che lo sa fare, come ha dimostrato l'anno scorso ed una volta che riesce a trovare tre vittorie consecutive di un certo spessore, a quel punto ritroveremo la Lazio di qualche mese fa. Poi non si sa mai, perché ancora c'è la variabile dei nuovi acquisti che devono rendere secondo le aspettative. Ci sono ancora degli aspetti da valutare prima di poter affermare di rivedere la squadra dello scorso anno."

Siamo alla vigilia di Atletico Madrid-Lazio, che squadra è l'Atletico? A cosa dovrà stare attenta la Lazio?

"L'Atletico è una squadra che non brilla certo per gioco spettacolare, si è visto anche nella gara d'andata ma anche in campionato è cosi, è una squadra che però brilla per solidità e compattezza questo è un po' il mood che accompagna Simeone dall'inizio della sua carriera. Da qualche tempo a questa parte è passato alla difesa a tre rendendo la squadra ancora più solida. É una squadra davvero molto forte, anche perché ha una panchina molto lunga e Simeone può divertirsi a scegliere i giocatori a seconda della condizione fisica, quindi è una rosa molto competitiva. In campionato ha una partita in meno rispetto a Real e Girona quindi potenzialmente può essere a -4 dalla vetta, in una stagione in cui sia Barcellona che Real non sono perfette potrebbe inserirsi. La Lazio dovrà stare attenta soprattutto a Griezmann perché è l'elemento che crea gioco, che fa da collante ed è davvero l'elemento centrale di questa squadra. Con Simeone, ma anche in Nazionale, è diventato davvero un tuttocampista perché fa benissimo sia il trequartista, seconda punta e prima punta, ma anche la mezzala. É dunque lui l'elemento che dovrà essere attenzionato oltre ai due trequartisti alle spalle di Morata, che potrebbero creare problemi, a differenza degli esterni, che anche all'andata sono stati controllati abbastanza bene."

Come ci arrivano le due squadre?

"La Lazio ci arriva non in una condizione emotiva straordinaria, tutt'altro, però penso che Sarri vorrà far leva sull'entusiasmo e la consapevolezza che ha trascinato la Lazio in Champions, penso punterà soprattutto su quello. É chiaro che nei momenti di difficoltà un allenatore vada a trovare le soluzioni migliori in questa direzione, è inutile continuare a parlare di errori, ma è giusto concentrarsi sugli aspetti positivi, ad esempio vincere a Celtic Park non è una cosa che capita tutti i giorni, vincere in casa due partite fondamentali ugualmente, non ci arriva benissimo ma deve giocarsela a tutti i costi. Deve anche farlo per caricarsi in vista del campionato e della sfida contro l'Inter ed ottenere a Madrid un buon risultato, che potrebbe essere, secondo me, anche un pareggio soprattutto a livello emotivo più che di classifica potrebbe essere il guizzo giusto in un momento di poche certezze. L'Atletico, invece, arriva bene alla partita perché al di là della sconfitta contro il Barcellona, sta facendo un percorso abbastanza netto in campionato, ha vinto abbastanza serenamente l'ultima partita contro l'Almeria e soprattutto in casa è un qualcosa di incredibile, quindi sarà molto complesso."

Che partita ti aspetti? La Lazio si accontenterà del passaggio del turno e risparmiare qualcosa in vista del big match di domenica contro l'Inter o proverà a prendersi il primo posto?

"Non penso che la Lazio in questo momento possa permettersi di accontentarsi di qualcosa, perché ha ben poco in mano al di là del pass per gli ottavi. É una squadra che deve puntare sempre a migliorarsi, sempre a crescere, sempre a tornare più o meno quella dell'anno scorso, non è semplice però penso che anche nella testa di Sarri e dei giocatori ci sia questo, non può permettersi di accontentarsi di qualcosa, quindi andrà a giocarsi la sua partita come ha fatto anche all'andata. É una squadra che vuole sempre imporre il suo gioco, non mi aspetto una Lazio chiusa, ma che proverà a manovrare a palleggiare come sa fare bene."

In conclusione, uno sguardo rapido al campionato e a domenica, che si giocherà Lazio-Inter, come si può battere la squadra di Inzaghi?
"L'inter in questo momento mi sembra veramente imbattibile perché è una squadra praticamente perfetta che non sbaglia nulla, ha una continuità straordinaria. Sinceramente l'unico aspetto sarà che la Lazio faccia la Lazio, quella vera, che è quella dello scorso anno, perché non posso credere che giocatori che facevano parte di questa rosa si siano completamente dimenticati di come si gioca a calcio e dei principi e concetti della filosofia di Sarri. Sarà dunque fondamentale dare intensità e ritmo, che stanno venendo meno e soprattutto puntare sugli esterni che devono tornare sugli standard di qualche mese fa. É qui che la partita si gioca per la Lazio."
 
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