Lazio, squadra

Lunedì è arrivata la prima sconfitta casalinga della Lazio di Baroni che, fino al 16 dicembre, era riuscita a non perdere mai di fronte ai propri tifosi (le uniche 4 sconfitte erano state ad Udine, Firenze, Torino e Parma). La partita contro l’Inter è stata anche la più pesante in 125 anni di storia biancoceleste. Baroni non ci pensa più e guarda al futuro, consapevole di aver imparato a conoscere maggiormente i limiti della sua squadra, così come punti di forza. Con il focus sempre più sulle prestazioni che sul risultato, la squadra è pronta a ripartire dallo stadio Via del Mare della città salentina che ospiterà il match di sabato.

La Lazio e la ripartenza 

Di quel pesante risultato contro i nerazzurri bisognerà farne un insegnamento per recuperare freddezza, lucidità e capacità di interpretare il gioco, restando con la testa sul campo. Proprio questo è lo step da raggiungere, anche perché dopo il Lecce, trasferta ostica, arriveranno l’Atalanta all’Olimpico e il derby in casa della Roma che aprirà il 2025. Serviranno mentalità, salvezza di nervi e concentrazione massima dal primo all’ultimo minuto proprio per evitare i problemi della partita contro i nerazzurri: perdere le distanze e la compattezza, sbilanciandosi. A contribuire a quella sconfitta sono stati anche i KO di Gila e Gigot, aggiunti alle assenze di Taty, Romagnoli Vecino e Dia (con una caviglia in disordine). Baroni lavora sull’aspetto mentale e considera quasi “fisiologico” un collasso dopo le due partite contro il Napoli e la trasferta ad Amsterdam, match in cui la Lazio ha dato spettacolo in termini di risultato e prestazioni. 

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