Stizzito per il ritardo, squadra bloccata sull'aereo per i mancati controlli del personale di terra. Sarri si è presentato alla conferenza stampa della vigilia visibilmente contrariato: stasera la sua Lazio affronterà un Celtic che avrà la spinta del suo stadio per la prima volta in Champions dopo il Covid. Il tecnico respinge ogni paragone con la situazione che sta attraversando la squadra in Serie A: «Qui siamo in Champions, non ci dobbiamo riscattare di niente per essere competitivi fino in fondo. Non ci sono da ricercare altre motivazioni. La Champions è la competizione più importante, ci possiamo giocare il passaggio del turno». Un anno fa Sarri parlava del famoso «germe» che minava la serenità del gruppo. In questa stagione, stando alle parole dell'allenatore, il problema è un altro: «Oggi all'interno del gruppo c'è un bel clima. Questo ci far essere fiduciosi, ma al tempo stesso preoccupati perché non riusciamo a capire che cosa possa essere successo. Io un'idea ce l'ho ma non la vengo a dire a voi, la dico a loro nello spogliatoio».

E sul come la Lazio affronterà la partita del Celtic Park, Sarri ha spiegato: «Noi siamo una squadra di strategia. Nel momento dell'impatto conta molto di più la personalità che non l'aspetto tattico. Lo abbiamo fatto anche sabato contro il Milan, la personalità ci è mancata dopo il gol dei rossoneri. Ci hanno fatto abbassare, potevamo gestire con più personalità e cattiveria. Quindi o è un problema di atteggiamento di quando ci hanno messo sotto, o è il solito problema che abbiamo nella ripresa».

In chiusura ha parlato anche degli avversari: «Mi sembra una squadra pericolosissima sotto certi punti di vista. Dal punto di vista tecnico mi ha sorpreso, ha anche dei valori non indifferenti. Ho visto anche la prima in Champions, in parità numerica contro il Feyenoord meritavano molto di più. Brendan Rodgers è un grande allenatore, l'ho affrontato quando lui era al Leicester. Ha una grande carriera alle spalle, come testimoniano i tre anni sulla panchina del Liverpool».

Insieme a lui in conferenza c'era anche il capitano Immobile, che ha iniziato a rispondere alle domande partendo dalle critiche ricevute sui social negli ultimi giorni: «Per quello che è uscito ci sono rimasti più male mio fratello e mia moglie. Loro ci tengono veramente a quello che ho fatto in questi anni. I veri tifosi della Lazio non direbbero niente di negativo contro di me». E per quanto riguarda il suo momento di forma, Immobile è sicuro: «La parabola per me non è ancora iniziata, sto sempre al massimo. Quando tornerò ad avere le occasioni, tornerò a fare gol». Un concetto che ha ribadito più volte durante le sue dichiarazioni: «Mi fido molto dei miei compagni, mi fido di quello che mi dimostrano e so quello che possiamo dare. Loro sono una squadra forte, che sa giocare a calcio, diversa dalle squadre anglosassoni. E grazie alla squadra so che ne uscirò. Quindi quando torneremo a creare sono sicuro che tornerò a fare gol, e anche tanti». Il Tempo/Daniele Rocca

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