Federico Marchetti - IPA
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L'intervista in esclusiva a Federico Marchetti

Federico Marchetti - Depositphotos
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Domani si affrontano due delle tue ex squadre, come le hai viste in questo inizio di stagione?

Sicuramente la Lazio che partiva con più dubbi rispetto alla rivoluzione che ha fatto in estate è stata una sorpresa, perché con allenatore nuovo dopo tutte le vicissitudini che c'erano state sul finale di stagione con l'addio di Tudor e poi con lo stravolgimento della rosa era un punto di domanda e invece è stata una piacevole sorpresa ed è lì a contendersi le zone alte di classifica. Il Genoa invece mi ha sorpreso in negativo perché dopo il buon lavoro di Gilardino in questi anni dalla promozione alla salvezza in Serie A speravo facesse un step superiore quest'anno e non dico lottare per l'Europa ma essere subito sotto i primi posti a metà classifica invece sta avendo diverse difficoltà dettate anche da scelte di mercato personalmente discutibili privandosi di elementi che facevano la differenza.

Che partita ti aspetti domani? Si farà sentire l'impegno di giovedì sulle gambe dei giocatori biancocelesti?

La Lazio arriva dall'Europa però credo che sarà una partita giocata sull'intensità, sugli episodi e chi sarà bravo a sfruttare l'occasione porterà a casa la partita, ma sarà un match equilibrato perché la posta in palio è alta.

Come vedi Provedel e Mandas?

La Lazio è in buone mani: Provedel lo conosciamo tutti ha dimostrato di esser un portiere di altissimo livello; Mandas personalmente è stata una sorpresa perché non lo conoscevo, ma quando lo scorso anno ha sostituito Ivan ha dimostrato di essere molto affidabile.

Si parla tanto della loro alternanza tra coppa e campionato tu come la vedi? Sei d'accordo?

Se hai due portieri che si equivalgono anche per un discorso di energie mentali sia una cosa fattibile. Da portiere se raggiungi l'Europa giocando sempre, l'anno dopo te la vorresti anche giocare quindi dal lato del portiere di campionato che ha ottenuto l'Europa sul campo un fastidio mi sarebbe venuto a non giocarla.

Hai un rapporto speciale con il tifo biancoceleste, cosa ti porti ancora dentro?

Sicuramente il ricordo è indelebile, siamo stati assieme tanti anni vivendo sia gioie che dolori ma la cosa che ci ha sempre legato è la passione per quella maglia. Ovviamente c'è stata la vittoria della famosa Coppa Italia contro la Roma che ha sancito un legame eterno. Torno spesso a Roma che ho casa lì, vivo quotidianamente il loro affetto e questa è la cosa più importante. Ci sono state vicissitudini che avrei preferito fossero gestite diversamente ma il calcio è questo, andare via dalla Lazio magari con un saluto l'ultima partita sarebbe stato fantastico, non è stato così però non penso che questo abbia cambiato le cose con loro.

Il ricordo più bello con la Lazio, 26 maggio escluso?

Un'altra partita importante è stata quando abbiamo ottenuto la Champions centrando il terzo posto andando a vincere a Napoli contro il Napoli di Benitez e Higuain in quel famoso 4-2. Quello è stato con mister Pioli un grandissimo traguardo e una gioia condivisa con i tifosi che poi rientrando da Napoli ci hanno aspettato al Centro Sportivo per festeggiare insieme quando ci davano tutti sfavoriti: l'ultima partita contro il Napoli all'attuale Maradona con lo stadio pieno avevamo tutti gli sfavori dei pronostici invece da squadra matura che sapeva gestire la pressione siamo riusciti a centrare quel terzo posto.

Progetti futuri di Federico Marchetti?

Per ora noi viviamo a Malta, abbiamo fatto questa scelta di vita per il bimbo piccolo e ora mi sto allenando, mi alleno e aspetto fino a dicembre se viene fuori qualche proposta interessante, poi decido. Ho già il patentino, il primo step l'ho fatto ovvio che per fare il secondo step devi aver smesso di giocare quindi a gennaio saprò bene cosa vorrò fare. Mi piacerebbe allenare questa è una prima priorità e vediamo cosa sarà a gennaio.

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