Stadio Flaminio-Lazio, Assessore Onorato: "Si può fare, nell’incontro con Lotito ho visto reale volontà e disponibilità"
Questa mattina, ai microfoni di Radiosei, è intervenuto Alessandro Onorato, Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport di Roma Capitale. L'argomento era lo Stadio Flaminio in ottica Lazio. Questi i suoi aggiornamenti sulla situazione attuale:
“Con il presidente Lotito per il Flaminio non c’è mai stata una vera e propria scadenza. La certezza è che il Comune non vuole lasciare l’impianto in questa condizione di decadenza. Roma ha due squadre di calcio importanti con l’ambizione di avere il proprio stadio. Da parte nostra c’è una sorta di priorità morale nei confronti della Lazio, circa una sorta di progetto per far diventare il quadrante del Flaminio una casa della Lazio. Ad agosto abbiamo continuato a lavorare, ci siamo incontrati, abbiamo espresso questa disponibilità. Chiaro che non devono essere tentennamenti. Non è un tabù immaginare lo Stadio Flaminio alla Lazio, ma deve essere massima convinzione”.
“Nell’incontro che abbiamo avuto con Lotito ho visto la reale volontà e disponibilità dello stesso. Ci sono altri interessamenti, la priorità è della Lazio, ma ci aspettiamo che prossimamente il club possa presentare una proposta che tenga conto anche dei vincoli. Se qualcuno pensa che quell’area possa diventare solo commerciale sbaglia. Se la Lazio vuole mettere in campo dei progetti e dei fondi che vadano a tutelare anche la natura architettonica dell’impianto ben venga. C’è la disponibilità della Lazio a parlarne, formalmente noi aspettiamo un passaggio con pec del club per dare vita al dialogo concreto e per la richiesta di tutti i documenti utili per entrare nel vivo. L’iter burocratico è chiaro e netto, la famiglia Nervi e la sovraintendenza sono predisposti a trovare una soluzione. Mi auguro che il prima possibile Lotito invii questa email e dopo la nostra risposta, mi auguro che possa poi manifestare ufficialmente l’intenzione di procedere. Se oggi la Lazio vuole presentare un progetto coinvolgendo tutti i soggetti interessati il dialogo è fattibile ed i tempi sarebbero anche più stretti di quanto si immagina. Si tratta di recuperare una struttura adeguandola alle norme. Sfatiamo il mito che la cosa sia impossibile. Si può fare, certamente non a tutti i costi”.