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Dopo la lunga intervista rilasciata al quotidiano romano “Il Messaggero”, il ds biancoceleste, Angelo Fabiani, ha rilasciato alcune dichiarazioni anche ai microfoni di Radio Radio

L'intervento di Fabiani a Radio Radio 

Abbiamo massima fiducia in Baroni, il 5-0 ci ha lasciato l'amaro in bocca, ma è necessario rimboccarsi le maniche senza dimenticare quanto fatto di buono fino ad ora. Ci sono una serie di partite chiave, in cui sarà necessario il massimo impegno e la massima professionalità. Le battute di arresto ci possono anche stare, ma non con risultati così eclatanti. Nel calcio le previsioni sono sempre azzardate, tutto ciò che fai è pronto ad essere smentito. Serve mentalità vincente, accontentarsi secondo me è sbagliato. Non mi sono esaltato dopo le vittorie, non mi abbatto dopo il 5-0. Dobbiamo trarre gli spunti positivi per cercare di migliorarci. 

Cosa non rifarei? Parlo sempre al plurale, non credo ad un uomo solo al comando. I risultati si ottengono di squadra, di errori sono stati fatti ma chi è chiamato a decidere è sempre a rischio di sbagliare, non me ne viene in mente uno in particolare. Abbiamo avuto il coraggio di girare pagina, abbiamo intrapreso una buona strada, vediamo dove ci porta. 

Effettivamente abbiamo preso molti gol, non siamo da premio Oscar per i gol subiti in rapporto alle altre squadre. Ma siamo anche il terzo attacco del campionato. Le cose si compensano. Queste domande sono di pertinenza del tecnico. Cercare di migliorare la situazione dei gol subiti, guai a fare un’invasione di campo e ad influenzare le scelte dell’allenatore: gli si toglierebbe la legittimità del proprio lavoro. Marco non è una piacevole sorpresa, lo conosco da tantissimi anni, la prima panchina tra i professionisti gliela feci prendere io all’Ancona, è uno che va alla ricerca della perfezione. Sono andati via campioni del calibro di Luis Alberto, Immobile, Felipe Anderson. Lui è riuscito a dare un senso di stabilità alla Lazio, è arrivato ai quarti di finale di Europa League, cosa che non era neppure preventivabile da parte mia. Siamo sempre stati tra quarto e quinto posto, poi devi aspettarti il ritorno delle grandi che avevano avuto qualche difficoltà. 

Il campionato italiano si è molto livellato, le squadre di metà classifica tolgono punti a chi ambisce a un posto in Europa. C’è una moderata soddisfazione, ma io vado alla ricerca di una mentalità vincente. Si discute di 4-3-3, 4-2-3-1, a me invece interessa la mentalità e a Bologna questa mentalità è venuta meno. Non per colpa del tecnico, che ha preparato la partita come tutte quante, come il Milan, l’Ajax, il Viktoria. Sarò ancora più soddisfatto quando potremo andare a Torino e giocarcela alla pari. 

Ambiente Illuso?

Non mi sono mai illuso di nulla. Credo che tutto l’ambiente non si sia mai illuso. Quello che più conta è dare seguito al progetto e passo dopo passo acquisire quella mentalità vincente. Non conta avere i nomi in rosa, talvolta non ci si fa nulla. Conta avere gente affamata. Faccio molto affidamento sulla rabbia e determinazione di giovani che hanno la voglia di affermarsi, perché il futuro è dei giovani nel calcio e nella vita quotidiana. Confido molto in loro. 

La strada che abbiamo tracciato è quella corretta, non ci sono squadre imbattibili anche se imbottite di nomi altisonanti. Non sempre chi prende 4 milioni di stipendio vale di più di un ragazzo di 20 anni che prende 500mila euro, la differenza la fanno sempre le motivazioni. 

Sugli acquisti di gennaio

Fino a gennaio il gruppo si era ben comportato facendo ottime cose. Non abbiamo voluto inserire elementi che potevano alterare determinati equilibri, e in linea col progetto abbiamo preso dei giovani di straordinario futuro. Provstgaard farà parlare in termini estremamente importanti, Belahyane è un prospetto importante ed è un 2004, ha ottima tecnica pur essendo piccolino. Abbiamo inserito dei giovani da coltivare come avevamo fatto con Rovella lo scorso anno. Volevamo preservare l’integrità e la tranquillità del gruppo. La macchina era funzionante. 

Sogno Champions

Non c’è pessimismo, contrariamente a quanto si dice. Qualcuno diceva che avremmo scelto le competizioni, invece abbiamo lottato anche in Coppa Italia come vogliamo ben figurare in Europa. Credo sia evidente che più si va avanti e più le energie vengono meno, ora ci aspettano 3-4 partite niente male: Torino, Atalanta, Bodo, Roma e Bodo, faremo 5 ore di volo e poi avremo il derby. Siamo su tutti i fronti cercando di onorare tutte le competizioni, al massimo delle nostre forze, cercando di dare il 100% delle nostre capacità mentali e fisiche. Non sarà facile.

Sui risultati della Roma

Mi ero meravigliato del ritardo della Roma, non certo dei risultati attuali, hanno un ottima rosa. Ranieri ha saputo ristabilire gli equilibri all’interno di un gruppo valido e hanno accorciato in classifica. Noi daremo filo da torcere anche da questo punto di vista e cercheremo di preservare il vantaggio che abbiamo. 

Fabiani sul caso Tavares

Tutte le nazionali vogliono i calciatori in ritiro e poi i medici effettuano esami strumentali. Quello fatto a Tavares ha dimostrato una piccola sofferenza, pertanto il ragazzo stasera rientra a Roma. A Bologna giocare, poi ha provato e non ce l’ha fatta. Noi siamo obbligati a mandare i giocatori in nazionale, le nazionali lo pretendono. 

Sull'infortunio di Castellanos e la situazione dei singoli

Castellanos ne avrà per 10-15 giorni, ma contiamo di recuperalo prima. Pellegrini? Ognuno nella Lazio ha il suo reparto specifico, lo decide il tecnico, la lista l'ha decisa Baroni, non so cosa ha in mente, se vorrà reintegrarlo.

Non siamo noi come società ad alterare gli equilibri. Rimpianti per Belahyane sul fatto che non sia stato inserito nella lista UEFA? Credo che il tecnico abbia voluto premiare chi ha fatto bene, mantenendo gli stessi calciatori.

Noslin e Tchaouna? Ci credo fortemente, alcuni di loro hanno avuto poco spazio per mettersi in evidenza, ma sono promesse e sono sicuro verranno fuori anche loro. Un conto è il Verona un conto è la Lazio per Noslin, come anche per Tchaouna, ma questo non significa che non riusciranno poi a togliersi soddisfazioni. 

Rovella e Zaccagni in Nazionale

Ci fa piacere per Rovella e Zaccagni, penso che vestire la maglia azzurra sia un sogno per i calciatori. Spero che ritornino con le stesse motivazioni che hanno avuto fino ad oggi, due ottimi professionisti che meritano l'attenzione di Spalletti. 

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