Alessio Romagnoli è la guida per eccellenza della difesa biancoceleste. Nato il 12 gennaio 1995 ad Anzio, Romagnoli ha iniziato la sua carriera professionistica nella Roma prima di trasferirsi al Milan nel 2015, dove è diventato capitano della squadra.

Il trasferimento di Romagnoli alla Lazio ha segnato il ritorno del giocatore in una squadra romana, rappresentando un momento significativo nella sua carriera. Alla Lazio, Romagnoli si è unito a una squadra di cui è sempre stato tifoso. Il suo arrivo è stato visto come un importante colpo di mercato per la squadra, che ha cercato di rafforzare la sua difesa e competere ai massimi livelli sia in Italia che in Europa.

Romagnoli ha portato alla Lazio la sua esperienza e la sua abilità difensiva, contribuendo a migliorare le prestazioni della squadra. La sua presenza in difesa ha dato maggiore sicurezza e stabilità, permettendo alla squadra di affrontare con maggiore fiducia le sfide in Serie A e nelle competizioni europee. La sua capacità di guidare il reparto arretrato, insieme alla sua abilità nel costruire il gioco dalla retroguardia, ha reso Romagnoli un giocatore fondamentale per la Lazio di Sarri.

In occasione di una nuova importante sfida di campionato, quella in programma domani contro il Napoli all'Olimpico, il giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni ufficiali del club capitolino, commentato la gara contro i partenopei.

Di seguito le sue parole inserito all'interno del match program della Lazio:

Quanta voglia c'è di dimostrare che la vera Lazio non è quella vista in Supercoppa?

«Tanta, perché sappiamo che contro l'Inter abbiamo fatto una brutta partita e per questo vogliamo riscattarci. Ci tenevamo, era una gara molto importante per noi: ormai però appartiene al passato, dobbiamo pensare a continuare a fare bene in campionato».

Che Napoli arriverà all'Olimpico?

«Mi aspetto un avversario molto difficile. Anche se non è più quella dell'anno scorso rimane una squadra fortissima, nonostante le assenze di alcuni giocatori fondamentali. Inoltre, il fatto che abbiano da poco cambiato modulo renderà tutto ancora più complicato».

Laziale, difensore e con la numero 13: quanto sei orgoglioso di esserti riuscito a imporre nella squadra del tuo cuore, nonostante le pressioni che c'erano al momento del tuo arrivo?

«Cerco di lavorare bene e con la massima tranquillità, isolandomi da tutto quello che c'è fuori per aiutare ogni giorno la squadra a migliorare».

Con Casale, Gila, Romagnoli e Patric la difesa della Lazio si può definire per caratteristiche come una delle più complete?

«Sì, ma possiamo fare sempre di più: la stagione è ancora lunga e ci aspettano molte partite difficili. Sicuramente siamo tanti, chi gioca fa bene e questo è prioritario perché la squadra viene prima del singolo».

Nel calcio moderno tutto può cambiare in un attimo ma dopo un inseguimento durato tanto tempo, che effetto ti fa immaginarti con questa maglia per ancora tanti anni?

«Sto davvero bene alla Lazio, qui mi sento a casa. Ecco perché non ho motivo di ascoltare o pensare ad altre cose».

 
 
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