Il Tempo | Lazio da battaglia
Un anno dopo, ancora al De Kuip. È un Feyenoord diverso rispetto a quello del 3 novembre 2022, giorno in cui la Lazio disse addio all'Europa League per retrocedere in Conference. Il gol di Gimenez condannò la squadra di Sarri, che si presenta oggi con una condizione totalmente diversa rispetto alla passata stagione. La Champions League impone un approccio diverso, soprattutto dal punto di vista mentale. Lo sa benissimo l'allenatore, che nella conferenza della vigilia ha chiesto al gruppo di mettere in campo la faccia tosta: «Dovremo essere bravi a soffrire per poi creare le possibilità per segnare, così come abbiamo fatto lo scorso anno. Sofferenza collettiva e cattiveria a livello mentale sono i requisiti indispensabili per questo tipo di partite». Sarri si è detto comunque soddisfatto della crescita della squadra. «La Lazio ultimamente ha fatto belle partite, non solo a Reggio Emilia», ha spiegato. E sulle scelte ha aggiunto: «In questo momento tanti hanno la faccia giusta per giocarla, vedremo domani chi scegliere. Adesso si può decidere con più serenità, le ultime due partite le abbiamo vinte con i cambi. In questo momento abbiamo tanti calciatori affidabili. Questo non vuol dire garanzia su prestazioni e risultato, io però che li vedo tutti i giorni dico che si può scegliere in modo abbastanza sereno». Guai però a sottovalutare la forza di una squadra che appare nettamente superiore rispetto a 12 mesi fa: «Il Feyenoord, da quello che ho visto, non ha niente in meno dell’Atletico Madrid. Sta segnando con una continuità pazzesca: dallo scorso anno quando hanno perso a Roma non hanno più perso per 22 partite. Erano già difficili da affrontare lo scorso anno e quest’anno forse sono anche migliorati. La sconfitta contro la squadra spagnola non è meritata».
In chiusura una battuta anche sulla trasferta vietata per i tifosi della Lazio: «Quando si pagano le forze dell’ordine e vengono prese queste decisioni non capisco perché si pagano. Le pene collettive non hanno senso, ognuno ha le proprie responsabilità. Se qualcuno sbaglia prende 5 anni di Daspo e stop. Come si fa a vietare una trasferta a una famiglia?». Il tecnico biancoceleste si è preso la notte per riflettere sulla formazione da mandare in campo questo pomeriggio. Immobile è pronto a riprendersi il posto al centro del tridente, ai suoi lati si muoveranno Felipe Anderson e Zaccagni (smaltito il problema alla caviglia). Il brasiliano sarà l’unico confermato rispetto a sabato sera. A centrocampo tutto aperto. Finora in Europa è stato schierato il terzetto con Kamada e Luis Alberto insieme a Vecino, spostato in regia. L’allenatore potrebbe essere spinto in questa direzione, anche se rimangono in corsa Cataldi, Rovella e Guendouzi (con i primi due l’uruguaiano si sposterebbe a fare la mezzala destra). In difesa Patric in vantaggio su Casale per affiancare Romagnoli.