CorSera | Lazio, Immobile riparte da Lecce: nel 2010 firmò su quel campo il primo di 267 gol
Immobile ha giocato due volte a Lecce. Il 27 ottobre 2010 segnò proprio allo stadio Via del Mare il suo primo gol da professionista: era il terzo turno di Coppa Italia, aveva vent’anni e la maglia numero 90 del Siena allenato da Conte, scappò in contropiede per sbloccare - con un destro a fil di palo - un incontro che i toscani persero 3-2. Il portiere battuto si chiamava Benassi, che curiosamente alla fine di quella stagione esordì in serie A proprio contro la Lazio. Il 7 luglio 2020 invece Ciro perse 2-1 con la Lazio. Fu la terza sconfitta in 5 partite dopo il lockdown per una Lazio che nelle prime 26 giornate aveva subìto solo 2 ko. La squadra di Inzaghi restò quel giorno, era un martedì, a -7 dalla Juventus che poche ore dopo perse 4-2 sul campo del Milan, sciupando l’ultima occasione di rientrare in corsa per uno scudetto che prima dello stop del campionato sembrava vicinissimo. Immobile si consolò eguagliando con 36 gol il record della serie A stabilito 4 anni prima da Higuain con il Napoli. Rimase senza segnare per 125 giorni ma solo per colpa del Covid, perché fra il 23 febbraio 2020 (destro all’angolino sul campo del Genoa) e il 27 giugno (rigore alla Fiorentina) restò a secco per appena 2 incontri. La Lazio, che riprende oggi ad allenarsi a Formello, tornerà in campo il 4 gennaio a Lecce: quel giorno Immobile sarà lontano 83 giorni dall’ultima rete, il rigore del 13 ottobre per aprire il 2-2 con lo Sturm Graz in Europa League, ma anche stavolta ha disputato solo altre 2 partite, mezz’ora scarsa contro l’Udinese il giorno dell’infortunio alla coscia sinistra e gli 8 minuti finali (recupero compreso) contro il Monza. Proprio il campo del Monza, dove non ha mai giocato in carriera, è l’unico oltre a quello di Lecce dove non ha mai segnato in campionato fra tutti quelli dell’attuale serie A. Dopo 12 anni abbondanti da quel primo gol in Coppa Italia, e dopo altre 266 reti con i club, Ciro punterà a sfatare il 4 gennaio anche questo piccolo tabù. Corriere della Sera