Il Messaggero | Milinkovic, Newcastle in pressing
In allenamento ride e scherza con i compagni, ma intanto Milinkovic torna protagonista sul mercato, bussano dalla Premier. Il serbo è reduce da un lungo periodo al di sotto delle sue potenzialità, ma resta il fuoriclasse della Lazio. Arrivato nell’estate del 2015 scegliendo in exretmis Roma rispetto a Firenze, Sergej da fiore chiuso è sbocciato definitivamente, macinando chilometri e record. Il serbo ogni anno è sempre quello che corre di più, ma a suon di gol è diventato pure il centrocampista più prolifico della storia del club capitolino con 63 gol in 316 presenze, 51 dei quali in A (nono posto all-time biancoceleste). Numeri importanti, come la “doppia-doppia” della passata stagione (11 gol e 11 assist) che lo hanno reso unico nel suo ruolo. Ci sono poi i 7 centri e i 5 passaggi decisivi di questo 2022/23, che fino alla pausa per il Mondiale gli hanno permesso di reggere il ritmo di De Bruyne. Destro, sinistro, per Sergej non fa differenza, così come il colpo di testa: sono 15 i gol segnati con questa specialità in Serie A dal suo arrivo, nessuno come lui nei campionati top europei.
L’ULTIMA INDISCREZIONE - Numeri da capogiro che però il Sergente non mette in mostra dal 27 ottobre con la maglia della Lazio, dal momentaneo pareggio contro il Midtjylland all’Olimpico. In campionato addirittura non mette lo zampino dal doppio assist contro la Fiorentina al Franchi (10 ottobre). Prima il Mondiale, poi il mercato. È un Milinkovic distratto, uno dei pochi a non fare un fiato al 123esimo anniversario del club tanto da essere anche punzecchiato da Lotito: «Si nasconde al tavolo». Ma quanto può valere un profilo come il numero 21? Tanto per il presidente, capace di rifiutare oltre 100 milioni di euro a suo dire in passato. Peccato che adesso sarebbero manna dal cielo, anche perché il serbo è in scadenza nel 2024 e non ha alcuna fretta di rinnovare assieme al suo agente Kezman. L’idea della Lazio sarebbe un prolungamento di almeno due anni a 5 milioni, ma il passo non è stato ancora fatto. Per questo motivo le voci degli ultimi giorni che arrivano dall’Inghilterra cominciano a incuriosire, ma non riguardano l’Arsenal. Si tratta infatti del Newcastle, la nuova potenza miliardaria della Premier League che a forza di investimenti – oltre 180 milioni nelle ultime due sessioni di mercato – si ritrova in corsa per la Champions al terzo posto, con una gara in più rispetto al Manchester United quarto. Nelle ultime ore proprio dalla Gran Bretagna cominciano a susseguirsi rumors sull’intenzione dei Magpies di puntare su Milinkovic, con un ingaggio tra i 7 e i 10 milioni, con addirittura altri 12 di bonus alla firma. Alla Lazio invece verrebbe ricapitata un’offerta vicina ai 60 milioni di euro già a gennaio. La bomba di mercato d’oltremanica intriga, ma al momento a Formello non risulta nessun tipo di offerta. Smentita categorica che segue all’ennesima sottolineatura di Lotito: «Milinkovic non è sul mercato». Eppure una cifra del genere sarebbe la via più semplice per risolvere una situazione in bilico.
ARRIVI - Intanto ieri il serbo ha svolto senza problemi la doppia seduta tattica. L’unico indisponibile resta Gila. Non preoccupano invece Casale, leggermente febbricitante, e Fares (riposo pomeridiano concordato). Il franco-algerino per ora è l’unica opportunità - oltre un’iniezione di liquidità - per sbloccare almeno un’entrata tra il terzino sinistro e il vice Immobile, ma le squadre interessate latitano. Sono tanti invece i movimenti in Primavera. Preso in prestito con diritto di riscatto Cesari dal Trastevere, mentre per Balde si sta lavorando sulla formula, con la Nocerina che preme per il titolo definitivo. Quest’u timo si sta allenando a Formello così come Diakite, portiere in prova dal Terracina. Transiterà per Formello un altro estremo difensore 2007 ex Atletico Madrid, Bosi. Nel frattempo è in arrivo in prestito gratuito Cogo, attaccante 2006 dell’Este (Serie D). Il Messaggero/Valerio Marcangeli