Rispettivamente, nel periodo laziale e quello granata con chi hai legato di più dei tuoi colleghi?

Come nella vita anche negli spogliatoi d’Italia esistono simpatie e antipatie, si socializza più con alcuni rispetto ad altri ma non si va mai oltre le righe. A Roma, come fin dai tempi della Sampdoria ero fortemente legato a Sinisa. Amico di vecchia data, lo conosco da quando non conosceva nemmeno sua moglie Arianna. Quante risate, quanti aneddoti e quanto vuoto porto oggi nel mio cuore, pensare che l’unica cosa che mi rimane di lui è il ricordo…fa male.  A Torino invece, sin dal primo ritiro ho legato con Jimmy Fontana, ancora oggi ci sentiamo e siamo rimasti in ottimi rapporti. Nel calcio ci conosciamo tutti ma chi realmente rimane legato si può contare sul palmo di una mano.

9 novembre 2003 Roma-Lazio. Tu titolare e prima di De Rossi da giocatore nella Roma. Ricordi di quella partita e dei derby in generale? 

Credo che quel derby, nonostante l’avessimo perso, avesse sancito da lì in avanti un rapporto di stima fra me e la tifoseria della Lazio, scattò qualcosa, mi portarono ad essere un figlio di quella curva che mi sostenne fino alla prima partita di campionato che mi presentai all’Olimpico da avversario. Sinceramente non sono un uomo che vive di ricordi calcistici belli o brutti che siano, anzi tendo sempre a cambiare discorso quando mi si paventa davanti.

Un'analisi sull'attuale nuova Lazio di Baroni e sul sorprendente Torino di Vanoli primo in classifica.

Credo sia presto per parlare di due squadre ancora in rodaggio. Entrambe hanno cambiato tanto, allenatori per primi e tanti giocatori. Bisogna dare tempo agli addetti ai lavori per vedere cosa diventeranno nell'arco del campionato. Sicuramente il Torino è partito più forte ma la Lazio ha una rosa costruita per traguardi più importanti. 

Quale sfida ti aspetti tra Torino e Lazio domenica?

Mi auguro di vedere tanto spettacolo e poca tattica. Sono due squadre che possono offrire gran bel calcio. Stiamo vedendo sempre più partite con risultati a sorpresa. Dove in partenza si ipotizza un risultato certo e che si trasformano in un vero e proprio stupore calcistico. Forse per la prima volta rispetto agli anni passati lo spettatore si godrà il calcio senza la sensazione che una squadra o più possano spaccare il campionato.

 

 

 

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