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Come Fabrizio Corsi è riuscito a mantenere così in alto l'Empoli

Ha fondato una filosofia sui giovani che è la parte principale della nostro società. La sua intuizione è quella di credere nelle persone, alla base di queste scelte c'è stato sempre mio padre.

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Assolutamente, è così per tutta la famiglia. Mio padre vive di calcio, scherzando dice sempre che il calcio è la sua prima moglie. 

Dà carta bianca o decide quasi sempre lui? È molto bravo a selezionare i giocatori, è un vero intenditore di calcio

Ha avuto la fortuna di incontrare le persone giuste nel momento giusto, si diverte a vedere il settore giovanile, vive di questo come tutti noi.

Siete nati tutti a Empoli?

Siamo tutti di Empoli. Io e mio padre siamo nati ad Empoli.

Leggendo l'organigramma, avete in giro tanti osservatori che vanno sul campo per vedere i giocatori da vicino, è la vostra pietra miliare?

Stiamo colorando un po' Roma. L'osservatore è una figura fondamentale, si può andare avanti quanto vogliamo con la tecnologia, ma quell'aspetto è solo avendo il giocatore davanti che il video non te lo da. Li abbiamo tanti in toscani, abbiamo una copertura abbastanza omogenea.

Maurizio Sarri, che impronta ha lasciato da quelle parti? 

Ha dato una svolta dell'Empoli, ha cambiato la sua storia, se ha raggiunto sei risultati è anche merito suo. A Lanciano venivamo da un periodo nerissimo, in quella partita eravamo o dentro o fuori, abbiamo svoltato con una partita che nessuno si aspettava, abbiamo salutato Maurizio che poi è andato al Napoli. Tanti giocatori e allenatori che hanno vinto lo scudetto sono passati per l'Empoli, come Spalletti e Sarri.

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Noi lo abbiamo preso in prestito e abbiamo preso il rischio di riscattarlo e da lì abbiamo convinto mio padre a trattenerlo, e abbiamo fatto un'annata stratosferica per vederlo oggi come uno dei portieri migliori della Premier League. 

Riuscite sempre a seguire l'Empoli anche in trasferta

Io ne ho fatto una strategia di lavoro, sono partita dal basso e la strategia era esserci il più possibile. In questo mondo essere una donna è difficile.

È stato tuo padre a farti entrare in questo mondo o sei stata tu?

Me la sono un po' presa. Mio padre è sempre stato un pochino scettico, a livello di protezione e il fatto che fossi anche una donna. Ho iniziato a lavorare affianco a lui. Ho preferito spostarmi al campo sportivo e dove non c'era il contatto fisico quotidiano con lui. Involontariamente mi lascia molto spazio. A livello di trattative sto un passo indietro perché è l'ambito del direttore sportivo. Sto fuori dall'aspetto tecnico.

Previsioni per il futuro: avete pensato di fare uno stadio?

Abbiamo presentato il progetto a luglio. Ci limitiamo a fare una piccola bomboniera di 18mila posti.

Siete i primi in Italia che hanno spostato la curva in tribuna

Quella fu una delle prime intuizioni di mio padre, perché li avevamo lontani avendo la pista in mezzo.

Sarri viene ogni tanto?

Ultimamente no, aveva un infortunio al piedi, ma siamo in contatto continuo.

Per quanto volete rimanere imbattuti

Si spera al più a lungo possibile, l'obiettivo è ancora lontano. L'obiettivo è sempre la salvezza.

Quante richieste avete per Fazzini?

C'è stata qualcosa al mercato estivo, ha ancora da lavorare e un anno in più può essere consacrante per il suo percorso.

 

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