Acerbi al bivio: restare o andare via
Siamo al giro di boa del campionato e la stagione di Francesco Acerbi non sta proseguendo nel migliore dei modi, un rendimento decisamente sotto le aspettative per ciò che il centrale ha dimostrato negli ultimi tre anni di Lazio. Acerbi, così come tutta la retroguardia difensiva biancoceleste, sta apprendendo i nuovi schemi difensivi di mister Sarri e l'adattamento alla linea a quattro. Lo stesso difensore, nell'arco di questo campionato, dopo aver riconosciuto i suoi errori si è scusato più volte tramite interviste e post sui social. Il gol contro il Genoa poteva essere finalmente il segno di una rinascita, ma l'esultanza e le parole a fine partita potrebbero sancire la sua definitiva bocciatura. L'indice portato alle labbra ad invitare al silenzio, un chiaro gesto di frustrazione contro le critiche del popolo laziale. Gesto già visto e rivisto nel corso degli anni da parte di diversi giocatori. Come ad esempio Luis Alberto. Ma ad aver innervosito maggiormente i tifosi biancocelesti sono state le parole usate dal giocatore ex Sassuolo nel post-partita di Lazio-Genoa: “Il gesto dopo il gol? Non me ne frega niente, fa parte del nostro lavoro. Meno male che la gente non sa cosa accade nello spogliatoio, perché è giusto che sia così. Ci sono delle difficoltà e ne siamo consapevoli, siamo al decimo posto e con i giocatori e l’allenatore che abbiamo non è mai bello. Stiamo reagendo bene o quasi e bisogna continuare così. Il percorso è altalenante, l’importante è vincere che fa sempre bene anche nella vita, speriamo di continuare a far bene sia in campionato che in Europa. L’impegno c’è sempre, è una questione di distanze e di testa, in questo senso facciamo un pò di difficoltà. Ora cerchiamo di vincere a Venezia per poi riposare e tornare più freschi. Quando vinciamo siamo convincenti, era importante trovare la vittoria oggi. Avremmo voluto la porta inviolata, tutti laboriamo sempre per questo ma non ci siamo riusciti, ci manca questo passaggio. I tifosi ci mancano allo stadio, soprattutto dopo due anni di assenza causa covid ora ce ne sono ancora meno, ma noi andiamo avanti e cerchiamo di vincere.” Dichiarazioni che hanno segnato un importante spaccatura, nonostante le scuse, tra i tifosi della Lazio e il centrale, che trova il gol anche nella sfida fuori casa contro il Venezia. Secondo gol, seconda occasione sprecata per riconciliare i rapporti. Il giocatore manda in porta il pallone con una deviazione quasi impercettibile sul calcio d'angolo battuto da Cataldi. Una volta entrato il pallone, alza subito il braccio al cielo per indicare che è stato lui a segnare e invece di andare ad esultare sotto il settore dei 2.700 tifosi venuti da Roma, come farà Luis Alberto nell'occasione del 1-3, si è limitato a festeggiare con i compagni a bordo campo. Spaccatura oramai divenuta una voragine. Tanto profonda da far scrivere un comunicato da parte della Curva Nord all'indirizzo di Francesco Acerbi. Di seguito il comunicato: "Acerbi uomo senza onore, via da Roma subito. Nessun perdono per chi tradisce! Questo non è soltanto uno slogan, ma è molto di più. Significa che i tifosi valgono più dei calciatori, che la nostra bandiera è sacra! Purtroppo i giocatori di oggi sono abituati troppo bene e non hanno mai visto una contestazione come si deve. Abbiamo contestato a duro muso Chinaglia, Nesta, Mihajlovic (per citarne solo tre), monumenti della nostra storia. Siamo entrati negli spogliatoi, a Tor di Quinto e Formello perché qualche giocatore, anche molto più blasonato di uno proveniente da Chievo e Sassuolo, ci aveva mancato di rispetto. E dovremmo lasciar passare il gesto e il menefreghismo di un calciatore che ha dimostrato di schifare un'intera tifoseria? Acerbi ha zittito la curva nella partita scorsa dopo mesi di sostegno a oltranza. Oggi aveva l'occasione, da uomo, di scusarsi sotto al settore ospiti occupato da 3mila tifosi Laziali. A fine partita invece, come un coniglio, mentre gli altri giocatori sono venuti ad esultare con noi, lui se ne è andato via. Si è tirato indietro quando sarebbero bastate scuse sincere. A noi che Acerbi sia un giocatore importante per la rosa della Lazio non importa nulla. Per noi contano il sudore, la grinta e il rispetto. Ecco perché, da oggi, Francesco Acerbi non è più gradito qui a Roma. Fino a quando sarà qui, verrà fischiato, In ogni partita! "E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori tristi che non hanno vinto mai". ACERBI VATTENE! ULTRAS LAZIO" Parole che esprimono chiaramente il desiderio dei tifosi della Curva Nord: vedere Francesco Acerbi con una maglia diversa da quella biancoceleste. Acerbi ora dovrà decidere se restare e affrontare i fischi o trovare una nuova sistemazione da cui ripartire. Sicuramente non è la situazione ideale per lo spogliatoio e l'ambiente al netto anche della posizione occupata in classifica, rispetto all'obiettivo prefissato nel pre-campionato.