Davanti a un tenero asado Castellanos pensa ancora alla prima gioia con la Lazio. Contropiede perfetto e 2-0 sotto la Curva Nord. Impossibile cominciare meglio l'esperienza nella Capitale: «Avevo molta voglia di festeggiare con la mia gente - ha detto nel post gara - che emozione strepitosa». Piattone destro e via libera per la prima Taty-mask della stagione, l'apripista di molte altre secondo Lotito. L'argentino per arrivare a Formello ha battuto all'ultima curva la concorrenza di Amdouni e Sanbria, e ora il patron gongola. «Ho preso un fenomeno vero» urlava al telefono da Villa San Sebastiano la notte del 14 luglio, quando Castellanos si era presentato assieme ai suoi agenti con tanto di aquila tatuata sulla tibia. Un segno del destino che ha spinto il presidente biancoceleste a investire 15 milioni di euro fissi più altri 4 di bonus per lui. Lotito si è fidato del ds Fabiani e del suo collaboratore Bianchi, i primi a puntare sull'ex New York City e Girona, che ha firmato così un quinquennale a 1,8 milioni a salire, con premi in caso di 10 e 20 gol segnati, ma non solo.

La curiosità è che ce n'è anche uno se Taty raggiungerà 10 assist, una caratteristica in cui sa esaltarsi come accaduto nella stagione 2021-22 quando ne fornì 11 ai compagni. Segnale ulteriore che il patron ci crede nel numero 19 e che spiega perché qualche settimana fa insisteva tanto con Sarri: «Facciamo giocare Castelanos». La prima presenza da titolare per Taty è arrivata in uno stadio ostile per la Lazio come San Siro, dove si è comportato bene nella prima frazione, ma è sparito nella seconda. Col Celtic è subentrato al 72' a Immobile e ha recuperato il pallone da cui è nato il gol del 2-1 di Pedro, ma il climax si è materializzato domenica scorsa. Prima il tap-in del vantaggio siglato all'11. Poi la torre valsa il definitivo 3-2 di Vecino con tanti saluti al tabù Atalanta, imbattuta all' Olimpico da gennaio 2017.

COMBATTENTE - Il modo perfetto per inaugurare lo score nel giorno in cui Immobile è costretto a dare fofait. Il bomber alltime biancoceleste resta una colonna del 4-3-3 di Sarri, ma ora Mau può girarsi eccome verso la panchina: «Taty è un grande combattente - ha detto il tecnico in conferenza stampa - e questa è la base da cui può crescere». Tradotto, ci vuole ancora tempo per promuovere l'argentino e i numeri lo confermano. L'intensità e la corsa non mancano visti gli 11,3 km percorsi con una velocità nello sprint di 32,91 km/h. C'è da lavorare invece sul 56% dei passaggi riusciti, ma a Formello sono tutti soddisfatti dell'argentino a partire dall'amico Pedro, quello con cui si confida di più. Con l'Atalanta Taty ha ottenuto il massimo: un tiro in porta, un gol, con tanto di titolo Mvp da parte dei tifosi. La corsa alla quarta doppia cifra consecutiva è cominciata e, dopo MLS e Liga, stavolta è il turno della Serie A. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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