Archiviata la seduta mattutina dall'allenamento, in questo quindicesimo giorno di ritiro ad Auronzo di Cadore per la Lazio, è intervenuto, ai microfoni di Lazio Style Radio, Davide Losi, preparatore atletico dello staff biancoceleste di mister Sarri. Queste le sue parole:

"I ragazzi si sono presentati molto bene, come tutti gli anni. Sono veramente dei professionisti sotto tutti i punti di vista. Era giusto che staccassero per le vacanze estive, si sono presentati bene ed hanno fatto fino ad oggi un ritiro veramente importante. Il terreno di gioco era migliore rispetto all'anno scorso. La pioggia non ci ha aiutato in certe situazione, però fino ad oggi siamo contenti, siamo riusciti a portare avanti un discorso univoco per tutti, ma allo stesso tempo differenziato per far si che, ogni singolo giocatore, si sia preparato nel migliore dei modi.

Soprattutto la seconda parte di ritiro verrà modulata diversamente rispetto agli anni scorsi, per cercare di arrivare più pronti alle prime partite. Dopo la prima sosta per le Nazionali, andremo a fare delle valutazioni sui recuperi, giocando martedì e mercoledì è meglio dal punto di vista fisico, ma mentalmente la Champions League ti toglie tanto. Dovremmo cercare il più possibile di bilanciare i carichi sia fisici che mentali. L'Europa League ti toglie di più a livelli fisico perché hai meno tempo per recuperare giocando giovedì. Sono convinto che a volte l'aspetto mentale incide di più rispetto a quello fisico. Bisogna vedere come usciremo dopo le partite di Champions League sotto tutti i punti di vista.

I ragazzi devono essere professionisti per il proprio corpo. Alcuni ragazzi si conoscono, magari non tutti perché qualcuno è più giovane. Giocatori affermati, che hanno tante partite alle spalle, il loro corpo lo conoscono bene. Noi cerchiamo nel nostro piccolo, con tanto lavoro dietro, un'organizzazione, scambio di idee con nutrizionisti e dottori, si cerca sempre di fare il loro bene per cercare di tenere la macchina in moto per tutta la stagione.

Il risultato è importante. Se si vince si va avanti anche di inerzia, mentre se il risultato non è ottimale, bisogna essere bravi a lavorare lo stesso, non perdersi d'animo e cercare nelle partite successive un fine migliore. Rispetto agli altri anni, quest'anno abbiamo avuto qualche giorno in meno di riposo, questo ha permesso al corpo dei ragazzi di stare meno tempo fermo. Quello che è cambiato è l'approccio al ritiro, tempo fa si faceva tanto lavoro e volume senza considerare il riposo all'interno del ritiro, ma soprattutto sui carichi di lavoro su ognuno di loro. Questo secondo noi dello staff è fondamentale per far si che i ragazzi lavorino, ma anche nell'assorbire il carico per essere prestanti più a breve periodo.

L'esercizio che i giocatori odiano fare particolarmente? Tutto quello che non si fa con la palla (ride, ndr.). Ovviamente il lavoro di corsa è più traumatico a livello mentale. Però, in questi due anni, abbiamo cercato di portare la nostra metodologia, dove le distanze non sono mai lunghe, sicuramente da noia ai ragazzi lo stesso perché è faticoso, ma lo fanno con uno spirito diverso. Hanno capito che se lo fanno in questo periodo, può dare frutti durante la stagione.

La tecnologia per noi è fondamentale. Non bisogna essere schiavi dei numeri ma bisogna saperli interpretare. L'interpretazione è molto soggettiva, certe cose, come il carico della frequenza cardiaca è oggettiva, poi sul carico esterno, preso con i GPS, ognuno ha dei sui parametri di riferimenti e da quelli si porta avanti il lavoro. La tecnologia deve essere un supporto".

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