Il Messaggero | Giancarlo Oddi ricorda Wilson: "Di Padre In Figlio è la sua eredità"
Giancarlo Oddi è distrutto dal dolore. Il suo compagno e Capitano Wilson non c'è più, se ne è andato all'improvviso. "Sono annientato, sto sotto a un treno, non riesco a credere che Pino non ci sia più. Si dice sempre: Laziale bella gente, ma tremendamente maledetta. Come la nostra banda", sono le prime parole che l'ex calciatore ha rilasciato a Il Messaggero, "Abbiamo giocato e scherzato con Pino in trasmissione sino a martedì sera. Eravamo pronti già alla prossima puntata. Nulla per me sarà più uguale a prima." Non riesce a parlare Oddi, Pino per lui era come un fratello; ha passato tutta la giornata di ieri in camera ardente e non riusciva a lasciarlo per tornare a casa. Si vedevano praticamente tutti i giorni, non passavano una sola settimana a distanza. Sarebbe bello se venisse sepolto nella Cappella della famiglia Maestrelli, con Tommaso e Chinaglia: "Quella squadra si sta spegnendo piano piano, ma rimarrà leggenda, nella storia. Non smetterà mai di essere ricordata perché è stata unica per le persone che ne facevano parte e per quello che abbiano fatto. Il ricordo più bello? Quando ha alzato lo scudetto al cielo, Lui era il Capitano, quella fascia ce l'aveva tatuata." Ricorda poi la sua iniziativa del 2014, Di Padre In Figlio: "E’ stata una cosa incredibile, non ci credevamo nemmeno noi di riabbracciare così tanta gente e trasmettere così tanta lazialità. Era un decennio che non si respirava qualcosa di simile a Roma. Fu una giornata meravigliosa e quanto era contento di quello che era successo, con tutta quella gente allo stadio. Quando a Pino venne l’idea, non aveva mai pensato a un successo così clamoroso che ancora si ricorda. Fu un altro scudetto della gente."