Sarri a Sportitalia: "I tifosi della Lazio una sorpresa in positivo. Sul rapporto con Lotito..."
Questa sera, l'ex tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia
Non è stato un semplice addio quello di Maurizio Sarri con la Lazio. L'allenatore toscano, dopo il secondo posto ottenuto lo scorso anno, ha trovato molte difficoltà in questa stagione, tanto da dimettersi dopo la sconfitta in casa contro l'Udinese. In serata, l'ex allenatore biancoceleste ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia. Queste le sue parole
Sarri sulle dimissioni
Ti rimangono tante sensazioni contraddittorie tra di loro, a livello globale è stata un esperienza bella, abbiamo fatto il miglior risultato della Lazio dell'era Lotito e poi ti rimane un pizzico di delusione per l'ultimo mese però non è che può scalfire tutta la storia dei tre anni. Secondo me ho preso una decisione giusta, la squadra in quel momento aveva bisogno di una scossa forte e a un certo punto mi sono reso conto che potevo darla solo io prendendo una decisione forte. Nell'ultimo mese purtroppo ho avuto la sensazione che alcuni giocatori che erano li da un momento più lungo facevo molta fatica a toglierli uno stato di piattezza totale, quindi era giusto prendere una decisione forte e togliersi da una condizione mentale che li portava a fare partite tristi.
Era difficilissimo ripetersi su quei livelli, è stato sopravvalutato quel secondo posto. Frutto di un'annata in cui hanno fallito squadre più forti di noi a livello di organico. Si è innescata una dinamica di aspettative troppo elevate. Dopo il secondo posto e durante il mercato sono stati i due momenti in cui ho pensato di dare le dimissioni.
Non lo so, le decisioni vanno giudicate per lo stato d'animo di quel momento. Alla Lazio stavo bene, mi sembrava di tradire andando via. Se mi parli a livello personale, forse era meglio. Ma non posso rinnegare una scelta che ho fatto col cuore, non con la testa.
È anche giusto se prendi una decisione di quel tipo, devi farne le spese anche tu. Non lo fa nessuno? Diciamo in pochi, però secondo me ci sono momenti in cui la scelta va fatta.
Non si può pensare che dietro ci siano situazioni particolari. Io stavo facendo grande fatica a risollevarli da certe situazioni negative che si ripercuotevano in campo. Riguardava i giocatori che erano lì da tanti anni. Non ho nessun dubbio sulla buona fede dei giocatori, a volte ci sono situazioni in cui la squadra si appiattisce mentalmente e serve una scossa. Quella scossa, che non stava arrivando, ho cercato di darla io. Stop.
Sarri su Kamada
Sai, ha fatto fatica cinque mesi Platini quando è arrivato in Italia. Ci sta che un ragazzo giapponese faccia fatica all’inizio, nonostante fosse già in Europa. Kamada in allenamento si vedeva che era un giocatore di buon livello, non avevo dubbi sulla sua qualità tecnica di buon livello, nei mesi in cui c’ero io ha fatto fatica
Sarri sulla morte della mamma e sulla sua ripartenza
La morte del genitore non serve, è solo un’esperienza dolorosa. A livello calcistico ci sono momenti in cui è troppo facile dare la colpa a tutti per giustificare se stessi. Con lo staff stiamo cercando di fare un percorso per vedere e capire dove abbiamo sbagliato. Noi non possiamo risolvere i problemi delle altre componenti nella situazione globale, le responsabilità non sono mai solo da una parte, ma stiamo discutendo per capire cosa possiamo fare di meglio
Sarri sul mercato estivo
Probabilmente tanti errori vengono fuori dall’inconscio. Parlando con il mio staff io sono rimasto deluso dal mercato estivo e questa mia insoddisfazione l’ho trasmessa alla squadra. A livello di ‘conscio’ avevo cercato giocatori con lo stesso entusiasmo di prima
Sarri sul suo futuro
Stai facendo una domanda strana. Arrapante solitamente si abbina a una donna (scherza, ndr). Cerco qualcosa di stimolante, una proposta che inneschi questo tipo di sensazioni. Mi piacerebbe fare un percorso con una squadra abbastanza giovane, che possa stare insieme in un periodo medio-lungo, per vedere dove si può arrivare. Si parla di giovani, a volte, in modo insensato, i giocatori sono forti e meno forti. I giocatori giovani forti possono essere plasmati, quindi è più stimolante per un allenatore. Mi piacerebbe un percorso con giocatori di età media bassa. Anche con una società che ha voglia di crescere, senza fretta. Ma che abbia le idee chiare
Sarri sulle voci che lo accostano alla Fiorentina
Quando si parla con voi giornalisti tirare sempre fuori la frase dal contesto… Io non posso tornare a casa e leggere che mi sono proposto alla Fiorentina. Io non mi propongo a nessuno. Abitando in questa zona ci sono cento persone che mi chiedono perché non voglio andare a Firenze. Ma non c’è mai stata alcuna trattativa e nemmeno un approccio, non è che non ci voglio andare. La battuta del Viola Park era una frase per stemperare le domande che mi fanno persone della zona
Sarri sull'allenatore dell'anno
Thiago Motta ha fatto una bellissima stagione, bella qualità di calcio espresso, squadra giovane e bella. Lo affiancherei a Baroni, è al secondo miracolo consecutivo, altra stagione straordinaria in una situazione difficile. A livello mediatico ci sono allenatori di cui si parla molto, altri di cui si parla poco
Consigli a Thiago Motta
Non so se Thiago andrà alla Juve, è un’ipotesi. Nel corso della sua carriera allenerà squadre di altissimo livello, deve cercare di restare com’è ora, senza piegarsi al nome della società in cui andare a lavorare. E’ intelligente, sa quali sono le caratteristiche del modo di fare calcio
Sarri su Allegri
A me non è mai stato perdonato niente. Purtroppo faccio parte di quei pochi che vengono dal basso, e quando arrivi in alto, tanti gli vogliono ricordare che arrivi dal basso. Secondo me è una qualità, non un difetto da rinfacciare. Ho spesso avuto queste sensazioni, non si può giudicare l’atteggiamento di un allenatore. Ieri sera ho letto un’altra cosa che mi ha lasciato perplesso. In un club in cui “Vincere è l’unica cosa che conta”, probabilmente non sono soddisfatti di aver vinto solo la Coppa Italia. Non è una critica alla società, ma una constatazione. Può essere che Allegri abbia fatto una grande stagione, che la squadra non potesse fare di più. Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo. Ma non facciamo vittimismo: ognuno deve avere la consapevolezza di come è trattata la propria figura a livello mediatico, e comportarsi di conseguenza. Io sono orgoglioso da dove vengo
Sarri sulla sua esperienza alla Juventus
Il fatto che la Juve non è allenabile tra virgolette, io non l’ho mai detto. Mi è stato attribuito questo virgolettato, va inserito in un contesto del club che vinceva da otto anni consecutivi. Il campionato veniva dato per scontato, il club faceva passare l’idea che dovessimo vincere la Champions; in realtà in Europa eravamo il dodicesimo fatturato, c’erano undici squadre che spendevano di più. Mi sembrava un po’ troppo ottimistico. Poi che si voglia vincere lo stesso è innegabile, che si sbandieri l’obbligo all’esterno è meno comprensibile
Sarri su una possibile coppia Thiago Motta-Giuntoli
Penso di sì, perché Thiago è un allenatore forte, che ha idee. Forte, fa crescere giocatori, Cristiano è un fuoriclasse assoluto nel suo ruolo. Competente, determinato, tosto, grande capacità nella scelta dei giocatori, della gestione, della scelta dell’allenatore. Coppia destinata a crescere e fare benissimo
Sarri sul Napoli
Riparte da una squadra forte. Quest’anno dopo l’Inter, il Napoli era la squadra tecnicamente più forte. Ci sono delle stagioni di questo tipo, vinci un campionato a Napoli, il down che puoi avere dopo è amplificato. A Napoli tutto è amplificato, si è ritrovato in difficoltà e si è perso. Non è diventata scarsa, ci sono le basi per ricostruirla in modo forte
Sarri sulla situazione societaria dell'Inter
Ho seguito poco. Mi piace andare in società in cui c’è una faccia come proprietario, altrimenti ti ritrovi in situazioni di questo tipo, con fondi d’investimenti, che hanno un unico scopo: rivenderla per guadagnarci. La situazione Inter mi sembra un po’ particolare, ma il calcio sta diventando questo
Sarri su Inzaghi
Penso che abbiano fatto una stagione di grande livello; l’anno scorso sono arrivati in finale di Champions, sta facendo molto bene, la squadra è forte. Un po’ da ringiovanire, mi sembra che si stiano muovendo per farlo. Ha uno dei centrocampi più forti d’Europa. Non so se la squadra rimane questa; se così fosse, ripartiranno un passo avanti alle altre. Poi le stagioni non sempre hanno la giusta inerzia, in questo momento sono un passo avanti a tutti
Sarri sugli allenatori Italiani
Non mi far rispondere, altrimenti sembra mi stia proponendo al Milan (scherza, ndr). Se si parla di allenatori a livello medio i nostri sono i migliori di tutti, ma non significa che dall’estero non possano arrivarne di bravi. Se si parla di livello medio, la mia sensazione, vedendo anche chi ho affrontato, i tecnici italiani sono superiori a quelli degli altri Paesi. E’ un discorso talmente generico che non nega che all’estero ci sono allenatori molto forti. Per mentalità, se potessi scegliere io, non solo ne prenderei uno italiano, ma cercherei di avere più giocatori italiani possibili. L’identità si forma così, basta ricordare la Juve del ciclo vincente. Io farei questo: stai parlando di società che ormai sono multinazionali e pensano in maniera diversa
Sarri sull'Europeo dell'Italia
Abbiamo una squadra di buon livello; da qui a vincere un torneo, non un campionato, ci sono 2mila fattori. Mi scappa spesso da ridere quando i giornalisti rivelano le nuove tendenze tattiche in questo tipo di torneo. E’ una cazzata assoluta. Si parla di tendenze in un torneo di 20 giorni? Conta l’aspetto fisico, mentale, c’è il rischio della stanchezza mentale dei nostri giocatori. Da noi il calcio è più pesante, non è facile arrivarci con la testa pulita. La nostra squadra può essere competitiva
Sarri su Spalletti
Spalletti sta portando entusiasmo, freschezza tattica e mentale, senso d’appartenenza, sta lavorando molto in questo senso. Penso stia facendo bene
Sarri su Scamacca
Negli ultimi tre mesi ha dato ottime dimostrazioni, penso sarà sicuramente nella rosa dell’Europeo. Con la speranza che possa essere la sorpresa in positivo
Sarri sul 4-3-3
Penso tattica e sistema c’entrino poco. Lo stile di gioco che conta, in questo momento si fa passare il calcio moderno un calcio ‘uomo contro uomo’ che si giocava negli anni ’70 con il Libero, senza grandi coperture. Si sta spacciando come calcio moderno ed europeo. Se guardi le semifinali, non è assolutamente vero che si gioca così. C’è da fare un distinguo tra i precursori e i seguaci. Quello di Gasp è molto raffinato, con una serie di scalature molto dettagliate, i seguaci adattano un ‘uomo contro uomo’ a tutto campo. Gasperini è un tecnico straordinario, gioca in modo molto differente dal mio, ma ha una bellissima modalità d’interpretazione. I seguaci che hanno estremizzato non mi piacciono. Si è innescato un modo di giocare eccessivo
Sarri su De Zerbi
Se gli devo consigliare una cosa, gli direi di rimanere in Premier. Io ho fatto quell’errore, se tornassi indietro non lo rifarei. Sarei rimasto al Chelsea, consapevole che probabilmente l’anno successivo non l’avrei finito. Se mi telefona, gli dico di restare là
Sarri sul Chelsea di oggi
Abrahamovic rallentò gli investimenti perché poteva entrare in Inghilterra solo con il visto. In quel Chelsea lì un tecnico non ha finito due anni
Sarri sul suo addio in Premier
I momenti sono decisivi nelle scelte: uno torna a casa, si rende conto che ha bisogno di spurgare mentalmente, stare calmo per qualche mese; con una situazione familiare difficile, mia mamma stava male. Non sarei andato da nessuna parte
Sarri sul Clinic
Nasce per dare una mano a una società del territorio in cui mio figlio è entrato per dare una mano e si è trovato presidente. Ha messo su un’iniziativa alla quale partecipiamo molto volentieri. E’ anche una bella iniziativa: 5-6-7 giugno, sarò presente in tutte e tre le giornate. La prima è dedicata soprattutto ai preparatori atletici, sarà un livello altissimo. Il primo intervento sarà di Tognaccini, che è un’istituzione del mestiere, poi parleranno Losi e Ranzato, i due preparatori del mio staff: uno di campo, l’altro specialista di forza e lavori individuali. Al dibattito parteciperò anche io per capire le evoluzioni di quel ruolo all’interno degli staff. Non è più un ruolo che può essere svolto senza essere in sinergia con l’allenatore. Poi sarà la volta dei preparatori atletici. Parteciperà anche Provedel, se non sarà in Nazionale. La componente allenatore deve far capire che ormai il ruolo deve essere allenato in relazione alle richieste dell’allenatore. Le parate sono tre-quattro a partita, i tocchi a partita sono 40. In base a quanto viene sollecitato il portiere, gli allenamenti prendono uno specifico indirizzo. Nell’ultimo giorno intervengo io e anche Alessio Dionisi, che tirerò in ballo anche per capire le differenze tra tecnici. Parleremo della preparazione della partita, da video al campo, gli allenamenti specifici. Insomma, una sequenza globale. L’argomento base è solo la base scatenante per la domanda e risposta
Sarri sui tifosi laziali
Sono stati una sorpresa in positivo, un popolo bello. Molto spesso in Italia abbiamo un’idea sbagliata del popolo laziale, sono etichettati. Sono un popolo bellissimo, allo stadio vedi i genitori con i figli, indirizzati subito da piccolissimi. Popolo bellissimo, sorprendente
Sarri sulla festa dello scudetto del 74' della Lazio
Sì, mi ha fatto dolore non esserci. La storia di Maestrelli è un imprinting da quando ero ragazzino. Questo condottiero con grande personalità. La festa l’avrei fatta molto volentieri
Se ci saranno novità rima del Clinic
A livello diretto ho avuto contatti diretti solo con società straniere. Mi sto prendendo un po’ di tempo, è abbastanza normale. Se mi cerca un club straniero, devo mettermi lì e guardare dieci partite almeno. Ma non è sufficiente. E’ inutile farsi un pensiero generale, devo considerare il contesto. Occorrono 7-8 giorni per fare queste valutazioni. Valutazioni che richiedo a me stesso e al mio staff. Devono mandarmi una relazione indipendente da quello che penso io. L’Italia è sempre l’Italia: nella vita della persona ci sono priorità che vanno oltre il calcio; in questo momento ho responsabilità personali, vediamo
Il rapporto con Lotito
Con Claudio sono stato bene, è un personaggio diverso da quello che appare pubblicamente. Mai un’interferenza tecnica, che è un grandissimo pregio. Ci sono stato bene. Sul piano degli investimenti avrei fatto cose decisamente diverse. Come dicevo sempre a tutti, la società è la sua, le scelte è anche giusto le faccia lui. Non ero d’accordo sulle azioni di quest’anno, ma sono stato bene