L’assetto tattico è rimasto lo stesso (4-3-3) ma l’interpretazione di esso è cambiata. La Lazio di quest’anno, dopo un avvio problematico, sembra aver trovato la quadra con un’atteggiamento meno spregiudicato e più equilibrato. Nove delle 14 vittorie stagionali sono infatti arrivate di misura, sintomo di grande crescita mentale della squadra, che permette quindi di essere ancora in corsa per tutti e 4 gli obiettivi stagionali del club. Un motivo di questa crescita è dato sicuramente dalla maggiore severità che la società ha deciso di adottare in casi delicati (vedi Vecino escluso dai convocati dopo un battibecco con Sarri) ma questo ha generato una nuova alchimia nello spogliatoio, trasmettendo molta compattezza e unione. I nuovi poi, oltre a Kamada che sembra fuori fuoco, hanno dato nuova linfa al gruppo, riuscendo a inserirsi egregiamente nella squadra: su tutti Guendouzi e Rovella, ormai gli intoccabili del centrocampo, senza dimenticare Castellanos e Isaksen che si stanno mettendo in mostra.

Le basi per un progetto a lungo termine sono state gettate in estate, ora manca da trovare l’accordo per il rinnovo di Sarri (la volontà di Lotito sarebbe quella di proseguire con il tecnico toscano) Felipe Anderson, su cui ci sono al momento ancora molto dubbi, e Zaccagni. Gazzetta dello Sport

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