Nel cuore di Formello: la Serie A racconta il centro sportivo biancoceleste
Enrico Lotito, Zazza e Bordon raccontano la vita al centro sportivo della Lazio
Le parole di Enrico Lotito
Sono sempre stato un grandissimo tifoso della Lazio sin da quando ero piccolo, quindi risono sempre piaciuti questi colori perché sono i colori del cielo e mi ispirano molta fiducia, forza e compattezza.
Sui progetti futuri
Pian piano durante gli anni mio papà ha voluto dare forma a questo gioiellino che oggi tutti invidiano (Formello). Nascerà più in là un Academy, ci sono i campi in costruzione e uno stadio dove giocheranno le squadre del settore giovanile e del settore femminile. L'obiettivo è creare un'unica Academy in cui il centro della Lazio deve essere qui. I ragazzi che vengono qui alla Lazio così come le loro famiglie devono capire che la Lazio abbraccia tutti quanti e non lascia fuori nessuno, con iscrizioni aperte a qualsiasi tipo di categoria.
Le parole di Filipe Bordon
Sono qui da un anno e mezzo. Ho gli occhi sul pallone, è il mio lavoro, scivolate e duelli: sono un difensore cattivo. Per un difensore è importante saper giocare e rubare la palla.
Ti manca casa?
Sì certo, il Brasile è il mio paese e mi piace tanto ma l'Italia mi piace troppo.
Quest'anno ti ha raggiunto tuo fratello qui alla Lazio
Sì è appena arrivato mio fratello, si trova benissimo e anche per me stare vicino a qualcuno della mia famiglia è importante, sono troppo contento.
Dal prestito alla conferma
L'anno scorso ero qui in prestito ed ora è arrivata la conferma. Quando sono arrivato c'era questa domanda che rifaceva un po' male alla testa, ma poi con l'aiuto della mia famiglia e dei colleghi alla fine le cose sono andate bene.
La chiamata in nazionale brasiliana under 20'
È stato davvero un piacere stare lì con loro con la Nazionale. È tanta roba per me e per la mia famiglia. Anche la mia famiglia è venuta a vedere la partita a Rio, è stato davvero bellissimo. Mio papà con il Brasile ha vinto la Copa America nel 2004, io sono qua a lavorare per continuare questo percorso. Lui mi aiuta tanto, sa che non è una strada facile e serve tanto lavoro, mi chiama tutti i giorni ed è molto cattivo (ride ndr), non mi fa i complimenti, ma questo è giusto perché quando fai una bella partita tutti ti dicono che stai bene e lui fa il lavoro del cattivo, e questo è importante perché è così che si migliora.
Le parole di Matteo Zazza
Questo centro sportivo è bellissimo e molto moderno, ci sentiamo coccolati. Sono arrivato in Primavera da 2 anni e siamo curati su tutto.
Come si fa a far convivere il lato da adolescente con quello del calciatore?
C'è bisogno di fare tanti sacrifici se si vuole fare questa vita, ma io sono disposto a farli, anche perché ho scelto questo e non mi faccio problemi. Certo, vorrei vedere di più la mia famiglia, stare con i miei amici, però sono sacrifici da fare e li faccio tranquillamente.
Hai un modello di riferimento tra i grandi?
Tra i grandi ce ne sono tanti: possiamo vedere in Nazionale Bastoni interpreta il braccetto alla perfezione anche se lui è sinistro. Però abbiamo anche dei grandi punti di riferimento qui alla Lazio come Romagnoli e Gila. Mi è capitato spesso di parlare con loro durante gli allenamenti. È sempre un piacere ascoltarli visto che già hanno intrapreso questa gavetta e quindi è importante apprendere da loro.