Giuliano Fiorini, ex calciatore arrivato a Roma nella stagione 1985-86, giocò nella Lazio inconsapevole che ne avrebbe scritto una pagina di storia. Era il 21 giugno del 1987 quando, allo Stadio Olimpico di Roma, si disputò l’ultima giornata di campionato di Serie B tra Lazio e Lanerossi Vicenza; la stagione drammatica aveva portato entrambe le squadre a doversi giocare il tutto per tutto quel giorni di giugno con la speranza di una vittoria poiché, l’eventuale retrocessione in Serie C, avrebbe potuto significare la scomparsa della società ed il suo conseguente fallimento…

Il rendimento della stagione biancoceleste fu altalenante: sconfitte e pareggi che, dal 12 aprile, delinearono l’andamento del risultato in classifica portando la Lazio a doversi giocare la salvezza all’ultima giornata con un Lanerossi Vicenza avanti di un punto… bisognava vincere. La rete di Fiorini calzò a pennello, tenne in vita la Lazio.

Terraneo in porta, poi Filisetti, Magnocavallo, Podavini, Gregucci, Camolese, Mandelli, Acerbis, Caso, poi Poli ed Esposito dalla panchina, Pin ed il centravanti Fiorini: questa la Lazio che, con grinta e tenacia, affrontò i 90’ più struggenti della stagione. I biancoazzurri attaccarono per tutta la partita ma trovarono un Dal Bianco fin troppo difensivo. I minuti volarono e si arrivò all’82esimo: cross di Podavini che finì sui piedi di Fiorini che, di tacco destro, si girò superando il marcatore, si allungò e di punta…frastuono assordante. Assordante perché carico di tutte le frustrazioni, le tensioni, le preoccupazioni di una stagione e di una partita drammatica. Palla in rete, corsa sotto la Curva Nord. Fiorini era diventato un eroe. A pochi minuti dal triplice fischio, la Lazio faceva un sospiro di sollievo colmo delle angosce che fino a quel momento la inghiottiva. 62 mila spettatori fanno tremare le tribune di casa Lazio per Fiorini, entrato nell’Olimpo dei grandi di tutti i tempi della squadra capitolina.

Giuliano Fiorini, dopo gli spareggi, lasciò la Lazio e andò a Venezia in C2, finale sottotono per una storia che l’aveva inquadrato come un eroe della Lazio. Finale ancora più triste fu poi scritto in modo permanente il 5 agosto del 2005 con la morte di Fiorini per un brutto male. Nella prima giornata di campionato 2005-06, l’idolo biancoceleste Paolo Di Canio, omaggiò il campione andando sotto la Curva Nord mostrando la maglia di Fiorini con l’Aquila sul petto… la adagiò accanto a dei fiori, davanti ad uno striscione che recitava “Anche tu nel paradiso degli eroi… Ciao Giuliano”.

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