Marino: "Ho immensa stima di Tudor, è un allenatore di calibro internazionale. Con la Lazio..."
Intervenuto sulle frequenze di Radiosei, l'ex DS dell'Udinese Pierpaolo Marino ha commentato l'arrivo sulla panchina della Lazio del nuovo tecnico Igor Tudor.
Queste le sue parole:
“Ho una immensa stima di Tudor anche se a Udine finì male con 10 punti in 10 partite e fu esonerato, ma non lo meritava. Ci fu un po’ di isterismo.
Il pregio di Tudor? L’intensità, il carattere. Era un giocatore di grande agonismo e di grande coraggio e voglia di vincere e le sue squadre rispecchiano le sue caratteristiche. Lo definirei intenso e vincente.
Tudor è un allenatore di calibro internazionale, ha avuto esperienze in Turchia, in Croazia, in Francia e in Italia. Nella gestione one-to-one con i giocatori è eccezionale. Ma lui dà e pretende. Ti dà fiducia e umanità e poi pretende prestazioni, abnegazione. Lo avvicino a Juric che è suo connazionale e amico.
"Il neoallenatore laziale non è uno che pretende giocatori, anche perché non avrebbe allenato così a lungo l’Udinese dove non si possono chiedere giocatori. Ma con lui c’è collaborazione intensa sui ruoli da rafforzare e ci fu anche qualche proposta che accettammo e fu vincente.
"Ora è importante per la Lazio impattare bene con la gestione Tudor. La squadra biancoceleste è a un bivio di rifondazione. Ci sono tre o quattro giocatori importanti che o vengono rinfrescati negli stimoli, oppure si dovrà trovare il coraggio di fare delle scelte.
"Quando abbiamo incontrato questa Lazio con l’Udinese ho avvertito delle tensioni. Un addetto ai lavori si chiede cosa stesse accadendo con quella squadra. Anche sostituzioni inspiegabili come quelle degli attaccanti mentre erano sotto 1 a 2. Con un po’ di mio mestiere ed esperienza, un po’ di malessere traspariva nella gestione allenatore-tecnico. Quando cominciano a mancare i risultati e l’allenatore perde fiducia nel gruppo, diventa un po’ come uno di quei matrimoni finiti in cui improvvisamente si vedono tutti i difetti del coniuge che fino a quel momento non si notavano. In questi casi la dirigenza di una squadra si accorge subito che qualcosa non va”.