Il Messaggero | Ora Sarri reinventa la Lazio
Lo chiamavano l’artigiano del calcio: Sarri scartavetra le pedine, le sposta e gli conferisce un nuovo aspetto. Da Empoli a Napoli, passando per la Lazio. Inutile tornare a Zielinski e Mertens, solo nell’ultimo anno e mezzo Maurizio si è inventato i draghi per adattare gli uomini del 3-5-2 di Inzaghi al suo 4-3-3 e sopperire poi ad alcune lacune dell’organico. Perché sono state colmate solo in parte dalle ultime sessioni di mercato, e strada facendo. Con l’arte del fai da te, il Comandante ha plasmato per esempio Marusic terzino sinistro. A gennaio è arrivato Luca Pellegrini, ma ora Sarri non rinuncia più al montenegrino, squalificato al Dall’Ara eppure utilizzato 2190’ come nessun altro giocatore di movimento. Staccato di 166’ Felipe Anderson, nonostante le 85 presenze (su 85 partite) di seguito dal suo secondo sbarco a Formello. Proprio il brasiliano, riprogettato vice-Immobile dal tecnico per far fronte all’assenza di un altro centravanti di ruolo. E che dire dell’ultima creazione in mezzo al campo: dopo Cataldi, Vecino regista basso, scacco matto per l’impresa del Maradona e prima ancora per il passaggio del turno in Conference a Cluj.
VOGLIA DI VINCERE - Chissà se l’uruguagio sarebbe stato titolare anche nel derby del 19 marzo. Sabato sera l’arbitro Maresca ha eliminato ogni dubbio con un giallo “scientifico”. Domenica pomeriggio Vecino sarà squalificato, dunque dopodomani sarà certamente titolare, va solo decifrata la posizione in campo. Rimarrebbe playmaker se dovesse giocare Luis Alberto; tornerebbe mezz’ala con Milinkovic o Basic e, a quel punto, potrebbe essere rilanciato in regia Marcos Antonio. Ieri, nel giorno di riposo, Sarri studiava ancora la formula migliore per provare a invertire ad Alkmaar l’1-2 dell’andata con due reti di scarto. Tutta colpa dei due gol subiti da Maximiano. Maurizio riflette addirittura se confermare Provedel fra i pali, ecco perché il turnover non sarà totale e sprovveduto, ma piuttosto ragionato e mirato. È vero, Maurizio ha dato pubblicamente priorità alla stracittadina, ma poi torna indietro: vuole vincere sempre e a ogni costo. Dietro riposerà uno fra Casale e Romagnoli, Gila prenota già una maglia al centro. Patric sta superando i problemi alla schiena e può aprire un altro ballottaggio oltre quello a destra fra Hysaj e Lazzari: chi giocherà agli ottavi di Conference, partirà dalla panchina in campionato. Davanti Pedro può riposare, dev’essere gestito: il dubbio per sostituirlo è fra Cancellieri e Luka Romero. Su quest’ultimo pesa ancora però il no di Lotito ai 5 milioni di commissione richiesti dall’agente Ramadani per depositare il rinnovo. Il Messaggero/Alberto Abbate