Ormai non fanno più notizia le ottime prestazioni di Patric. Da quando Sarri siede sulla panchina biancoceleste, il difensore spagnolo classe ’93 sta vivendo una rinascita dal punto di vista delle prestazioni. Con Inzaghi il feeling ha sempre stentato a decollare: la difesa a 3 dell’ex tecnico piacentino ha limitato la sua crescita, non convincendo mai del tutto. Non è si è dimostrato affidabile né come braccetto di sinistra né come quinto di centrocampo. Al netto del modulo svantaggioso, numerose sue prestazioni sottotono e distratte gli sono costate in passato parecchie critiche, finendo per divenire, in alcuni casi, una sorta di capro espiatorio per la tifoseria . Poi arriva Sarri, lo scacchiere tattico viene stravolto e tutti i difensori devono ricominciare da zero per cercare di comprendere i nuovi dettami della difesa a 4 del minuzioso tecnico toscano.

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Da quel momento Patricio Gabarron ha dimostrato come un giocatore attraverso impegno, sacrificio e duro lavoro possa far ricredere un’intera piazza. Nonostante il posto da titolare fosse quasi sempre occupato dalla coppia Acerbi e Luiz-Felipe prima, Casale e Romagnoli dopo, l’ex Barcellona ha continuato a lavorare al massimo con costanza, senza mollare di un centimetro, aspettando il suo momento e facendosi trovare sempre pronto. Oggi, a 7 anni dal suo arrivo a Roma, tra l’infortunio di Romagnoli e le prestazioni opache di Casale, si sta dimostrando per rendimento il miglior difensore della rosa biancoceleste. Nonostante una corporatura mingherlina non adatta a fare il difensore centrale, Sarri gli sta facendo esprimere al meglio le sue qualità: velocità di pensiero, ricerca costante dell’anticipo e ottima tecnica nell’impostazione del gioco dal basso. Queste le dichiarazioni del tecnico nel post partita di Lazio-Fayenoord di due mesi fa circa: “Patric se fosse alto 1.90 sarebbe un giocatore di qualsiasi club, un giocatore tecnico, veloce, è un ragazzo molto più maturo rispetto a quando sono arrivato, con molte più certezze e sicurezze. Un difensore centrale con questi piedi è tanta roba». La grande stima dell’allenatore nei suoi confronti lo hanno portato l’estate scorsa a rinnovare il contratto fino al 2027"Potevo andarmene gratis - ha ammesso recentemente al canale Twitch di El Desmarque - Onestamente è stato Sarri a convincermi a continuare, […] ha tirato fuori la versione migliore di me”.                                  

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Oltre a essere diventato un leader tecnico, è diventata importante la sua figura anche all’interno dello spogliatoio: lo dimostra l’ultima partita con l’Empoli, dove ha ereditato la fascia di capitano dopo gli infortuni di Immobile e Luis Alberto. Si evince ormai quanto lo spagnolo sia diventato uomo squadra, si fa sentire con i compagni , dispensa consigli ai nuovi arrivati, e cerca di far tenere alta la concentrazione a tutta la squadra durante le partite, spronandoli e caricandoli per 90 minuti. Dai margini del progetto alla fascia da capitano, così Patric a piccoli passi si è preso la Lazio.

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