Lazio-Milan, il doppio ex Albertini: "Gara spartiacque, entrambe hanno bisogno dei 3 punti. Assenze? La più pesante quella di Immobile"
All'interno del match program, pubblicato sul sito ufficiale della Lazio per presentare la sfida di domani sera contro il Milan, ci sono le parole anche di un doppio ex della sfida: Demetrio Albertini. Queste le dichiarazioni dell'ex centrocampista sia biancoceleste che rossonero, in vista del match dell'Olimpico e non solo:
Cosa si prova a essere il 10° calciatore più presente nella storia del Milan?
"Un sogno che si realizza, è un senso di appartenenza verso un club importante dove sono cresciuto. Da bambino, ancora prima che giocare in Serie A, volevo diventare un calciatore del Milan. Ho coronato il mio sogno. Per me i rossoneri sono come una seconda famiglia, vorranno dire sempre casa".
In carriera anche un anno di Lazio: è la Coppa Italia del 2004 il tuo ricordo più bello?
"Fu bellissimo conquistarla, era l'unico trofeo che mancava alla mia collezione. Ricordo un anno difficile a livello societario e un'accoglienza bellissima da parte dei tifosi, per certi versi anche sorprendente visto che avevo giocato tanti anni in un club rivale come il Milan. Debuttai contro il Benfica, in una gara che metteva in palio la fase a gironi di Champions League: vincemmo 3-1, ipotecando la qualificazione, anche grazie all'atmosfera dell'Olimpico. Poi alla prima di campionato segnai in casa contro il Lecce, ripetendomi subito dopo a Genova contro la Sampdoria. Vincere la Coppa Italia fu un momento indimenticabile, soprattutto perché eliminammo grandi squadre come Parma, Milan e Juventus".
Domanda difficile: se dovessi scegliere due soli calciatori per parte delle tue avventure con Lazio e Milan, chi diresti?
"Ho avuto la fortuna di giocare con tanti grandi calciatori, sia da una parte che dall'altra. Per quanto riguarda il Milan, dico Maldini. Nella Lazio invece fu Stam a impressionarmi più di tutti. Curioso che entrambi si siano poi ritrovati in rossonero".
406 presenze con il Milan, una di queste nel 4-4 contro la Lazio: era il 3 ottobre 1999, fu il pareggio più bello nella storia della Serie A?
"Quella partita fu semplicemente il calcio, uno spettacolo. C'erano tantissimi campioni in campo in ogni reparto, nessuna delle due squadre pensava a speculare il risultato. Per quello fu una gara fatta di rimonte e controrimonte che alla fine credo abbia soddisfatto sia i tifosi della Lazio che del Milan".
Demetrio Albertini si sarebbe trovato meglio nel centrocampo di Sarri o Pioli?
"Difficile rispondere perché il mio ruolo è cambiato molto, adesso richiede più dinamismo. Io ero un metronomo, un equilibratore, che dettava i tempi di gioco. Mi sarei trovato bene con entrambi, visto che tutti e due amano giocare la palla e hanno un vertice di riferimento nella propria idea di calcio".
L'ultima: c'è Lazio-Milan, che partita ti aspetti?
"Il Milan l'ho visto in difficoltà, non solo nei risultati. Mi sembra meno cattivo rispetto allo scorso anno, in alcuni momenti superficiale. Purtroppo i risultati negativi tolgono sicurezze e fanno girare a sfavore anche gli episodi. La Lazio invece sta facendo il suo percorso, si è rialzata dopo qualche passo falso. Questa partita può essere una gara spartiacque per capire dove possono arrivare le due squadre, che hanno entrambe bisogno dei tre punti. Assenze? Il Milan ne ha molte da inizio campionato ma la più pesante rimane quella di Immobile: Ciro segna sempre, per lui parlano i numeri".