Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, nonostante tutte le difficoltà di questa stagione, la Lazio è riuscita ad approdare agli ottavi di Champions con un turno d'anticipo. Maurizio Sarri ha centrato un risultato, che si può definire storico poiché solo tre volte nella sua storia la Lazio era riuscita in tale impresa. Sarri ha abbandonato le convinzioni più radicali del suo calcio e si è adattato ai giocatori a disposizione, resosi conto di non poter riproporre lo stesso gioco e intensità dello scorso anno, almeno in questa prima parte di stagione: allora si può anche cedere il possesso palla agli avversari e giocare più verticalmente. Oltre i principi tattici è cambiata anche la gestione della rosa, a Napoli e nei primi due anni a Roma aveva sempre puntato su un blocco di pochi giocatori, ora invece utilizza di più il turnover, grazie anche alla profondità della rosa, ma anche per evitare senso di appagamento nella vecchia guardia, prima del Celtic si era espresso così: "D’ora in avanti non ci saranno più gerarchie, prenderemo le nostre decisioni senza alcun tipo di remore".

Nel post-partita di Salerno, Maurizio Sarri ha cercato di scuotere i suoi ragazzi mettendosi anche lui, come loro, sul banco degli imputati, cercando di fare quadrato e remare tutti dalla stessa parte, ha dimostrato, rispetto alle sue precedenti esperienze, una gestione più elastica ed empatica dello spogliatoio. Inoltre il rapporto con la società non è mai stato semplice, il legame con Lotito è sempre stato saldo, meno lo era con Tare, poi in estate c'è stato qualche dissapore tra il tecnico ed il presidente, ma nel frattempo Fabiani ha conquistato la fiducia di Sarri, che ha elogiato il D.S. in conferenza per la ramanzina fatta alla squadra. Nel mentre anche Lotito ed il mister si sono notevolmente riavvicinati con il patron che nel pre-partita di Champions aveva ribadito la massima fiducia nell'allenatore, parole molto gradite da Sarri, che ha poi parlato di essere aperto ad un rinnovo del contratto in scadenza nel 2025.

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CdS | Solo Ciro, Altafini no grazie.