ESCLUSIVA | Lazio-Juve, il doppio ex Giannichedda: "Ricordo la finale di Coppa Italia vinta con la banda Mancini. Oggi sarà una bella sfida"
In vista della partita di oggi Lazio-Juventus, Giuliano Giannichedda è intervenuto a Laziopress per parlare del match. Il doppio ex ha vestito la maglia della Lazio dal 2001 al 2005 (138 presenze, 1 rete), vincendo la Coppa Italia 2003/2004, proprio contro i bianconeri.
Lazio-Juve, che partita si aspetta? Secondo lei, per chi conta di più questa sfida?
"Sarà una bella partita, perchè tutte e due le squadre hanno voglia di riprendere il percorso lasciato prima della nazionale. Sono due ottime squadre, peccato che forse mancheranno i loro uomini migliori: da una parte Dybala, dall'altra Immobile. È chiaro che sia un peccato, tutti vorrebbero vedere gli 11 effetti, comunque quelli che andranno in campo sono ottimi giocatori e spero che sia una partita molto bella. È una sfida importante per entrambe: la Juve perchè non perdere più terreno dalle prime, ma soprattutto dal quarto posto - il primo obiettivo di questa prima parte di stagione dei bianconeri è di tornare tra le prime quattro - la Lazio, invece, dopo tanti cambiamenti deve capire che ruolo può avere in questo campionato. Sarà una sfida molto interessante".
Pesa di più la panchina di Immobile (qualora venisse convocato) o l'assenza di Dybala?
"La metto alla pari. Dybala per la Juve, soprattutto dopo la partenza di Cristiano Ronaldo, è diventato fondamentale. Così come lo è Immobile per la Lazio: fa un gol a partita e il terminale offensivo è tra i migliori d'Europa".
Che idea si è fatto del ritorno di Allegri alla Juve e la Lazio di Sarri? Sono due squadre che possono ambire alla Champions?
"Sì, è chiaro che quando rinnovi "tanto", non a livello di giocatori ma sul piano del gioco, ci vuole tempo. In Italia, questo tempo sembra che non ci sia mai: già dopo due-tre partite, cominciano le critiche. A mio parere, eccessive. C'è bisogno di tempo da parte di tutte e due le squadre; Allegri ha ritrovato una squadra diversa con giocatori nuovi a cui bisogna adattare il nuovo gioco. Sarri, invece, lo sappiamo che sia più integralista: cambiando modulo di gioco, la Lazio ha bisogno di ancora un po' di tempo. Stanno facendo un ottimo lavoro, si vede già la mano del nuovo allenatore. La Juve deve per forza rientrare nelle prime quattro; la Lazio, se continua così, può dare sicuramente fastidio alle prime".
Quando giocava, se avesse avuto Sarri o Allegri come allenatore, con chi si sarebbe trovato meglio?
"Durante la mia carriera ho cambiato tanti allenatori e moduli di gioco. Mi sarebbe sicuramente piaciuto giocare con tutti e due, perchè allenano in modo diverso: essere allenati da un grande allenatore, uno integralista e l'altro che lascia più libero i giocatori, è bello. Anche a livello di sensazioni che si provano, sarebbe stato bello essere allenato da entrambi".
Di tutte le partite giocate in biancoceleste contro la Juve, quale ricorda di più?
"Sicuramente la finale di Coppa Italia che vincemmo con la cosiddetta "Banda Mancini". Fu una sensazione molto bella, perchè vincere un trofeo è sempre importante".