297 è il numero delle presenze di Ciro Immobile con la Lazio. 196 quello dei gol. Numeri che, a leggerli così, hanno bisogno di un ritocco per raggiungere traguardi importanti (gli ennesimi) con questa maglia. Perché le 300 presenze sono a un passo, così come i primi 200 gol in biancoceleste. Con lui la Lazio ha gioito, ha pianto, ha vinto, perso e condiviso momenti belli e meno semplici. Ma è un giocatore che, come pochi hanno fatto negli ultimi anni, ha vissuto (e sta vivendo) la Lazio a 360 gradi.

Ciro è il capitano della Lazio, la prima squadra della capitale. Ha scritto la storia recente, oggi. Ma un domani sarà annoverato accanto ai più grandi giocatori che la storia biancoceleste ha avuto, da Chinaglia a Signori passando per D'Amico e altri ancora. Un giocatore che si è messo in discussione tante e tante volte e puntualmente ha mostrato in primis l’amore per la maglia e poi il suo talento che in questi anni lo ha contraddistinto agli occhi di tutti, persino di coloro che hanno voluto comunque vedere il negativo, riferendosi soprattutto alla Nazionale. Un giocatore che ha vinto la scarpa d’oro giocandosela con Messi, Cristiano Ronaldo, Haaland e Lewandowski, per citarne alcuni. Ha riportato la Lazio in Champions League due volte e la prima di queste anche agli ottavi. La seconda, chissà... Il futuro è da scrivere. Perché è così, è da scrivere. Ma il futuro va solo pianificato, non va fantasticato. Il presente è un elemento da curare e un'arma a doppio taglio se non gli si dà il giusto peso.

E bastano dei rumors per creare una figura lontana da quella che Ciro ha mostrato di essere negli ultimi anni, bastano dei video, delle foto e, soprattutto, delle sensazioni di un Ciro sottotono e "scontento" per mettere in discussione tutto. Una delle storie d'amore più belle della storia della Lazio che deve vivere un momento di crisi senza eguali tramite una situazione in cui ogni elemento è buono per creare un malumore.

Il "fenomeno Arabia" è una realtà e oramai è evidente. Sono diversi i giocatori che hanno raggiunto quella destinazione in una fase di carriera tutt'altro che al tramonto. Milinkovic è uno di questi. Per cui è difficile pronosticare un qualunque tipo di evoluzione per quanto riguarda questa situazione. Se l'offerta c'è stata, c'è o ci sarà... Sono molte e varie le voci che giungono dalle diverse fonti in orbita Lazio. E qualunque sarà la scelta del capitano biancoceleste, il rispetto di questa deve essere alla base. Ciro è e rimarrà un giocatore che ha dato tanto. L'ultima stagione, per via di infortuni e dello spiacevole incidente, è stata probabilmente la più difficile da quando è a Roma e una fase sottotono è più che comprensibile per un giocatore che ama la sua maglia e la sua gente in una situazione in cui non riesce, per i motivi appena citati, ad imporsi.

Eppure i sondaggi sui social, le voci inerenti ai malumori e quei rumors circa la ricerca del sostituto, con tanto di nomi, non fanno bene né a un ambiente chiaramente in ansia per quanto accadrà con il capitano e né tantomeno allo stesso Ciro Immobile. Perché è con delicatezza che va curato un momento delicato. E basta un fiume di tifosi vogliosi di un Ciro allegro e spensierato per fargli tornare il sorriso e la felicità. Il tempo in cui si è trattenuto con i tifosi, insieme alla mole di foto e autografi che il capitano ha regalato alla sua gente nell'ultimo allenamento, hanno messo in mostra un giocatore sollevato, spensierato. Il futuro è ancora da scrivere, ma nulla rovinerà tutto questo.

 
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