Lazio e Udinese stanno affrontando un momento particolare, in cui entrambe stanno avendo problemi di continuità: i biancocelesti sono in crescita ma delle cadute, come quelle nelle coppe, sono ancora ad alto rischio, mentre i friulani dopo una buona risposta al cambio allenatore si sono assestati, perdendo anche sonoramente contro l'Hellas a Verona. Alla vigilia del match di campionato tra le due squadre, che andrà in scena alla Dacia Arena alle 20:45, l'ex giocatore di Udinese, Roma e Inter, tra le altre, Fulvio Collovati è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it per commentare la gara e il momento delle due squadre.

Che gara ti aspetti da Udinese-Lazio?

Sono due poli opposti psicologici, l'Udinese viene da una sconfitta col Verona abbastanza sonante. Però è una squadra che non ha giocato male. La Lazio viene da una sconfitta contro il Porto dopo che era anche in vantaggio. L'Udinese, al di là dell'Hellas che ha creato comunque poche occasioni, in difesa commette sempre un po' di errori anche con una fase offensiva comunque buona. 

L'Udinese come ha risposto al cambio allenatore di dicembre? 

Si, la risposta immediata c'è stata. Quando si cambia allenatore è per scuotere l'ambiente, e questo è stato scosso. Ma ora manca continuità. Magari si vince col Toro all'ultimo minuto ma poi si perde 4-0. Però c'è molta fiducia nei confronti di questo giovane. Sarà una partita molto tattica, Cioffi le prepara bene le gare, e contro Sarri, che le prepara tatticamente bene, farà le scelte giuste. 

Invece la strada che sta percorrendo la squadra con Sarri è giusta secondo te? 

La strada è giusta ma bisogna avere pazienza e va assecondato, ma non mi pare che nella campagna acquista sia stato assecondato. Tutte le prime 6 o 7 hanno due se non tre alternative. Per la Lazio quale è l'alternativa a Immobile? Si è costretti a far giocare Pedro o lanciare un giovane, ma c'è stata questa ingenuità, diciamo, nel non assecondarlo. 

La Lazio può passare il turno di Europa League? 

Si, anche se il Porto è una squadra che ha eliminato la Juventus in casa. Anche fuori casa giocano molto bene, servirà la miglior Lazio. Poi c'è anche questo fattore che i gol fuori casa non valgono più doppio, si va ai supplementari. 

Tu sei andato all'Udinese nell'anno dei -9... 

Dovevo andare l'anno prima, quello di Zico, poi però ero all'Inter e dovevo andare alla Roma che mi voleva ma non c'era lo svincolo. A scadenza di contratto non potevi andare dove volevi, c'era comunque il vincolo e la Roma riteneva esagerata la cifra. Allora in disaccordo con l'Inter mi appoggiarono all'Udinese. Fu una cosa ridicola, mi appoggiarono da settembre perché avevamo rotto i rapporti, ma c'era già una carta scritta secondo cui sarei andato alla Roma alla fine della stagione. Poi una vittoria valeva due punti, quindi recuperare i -9 punti era difficilissimo, eppure ci avvicinammo alla salvezza. 

Cosa significa, a livello psicologico, giocare in questa condizione? 

Voleva dire vincere 5 partite, la squadra era buona ma vivi con l'ansia di dover vincere, cambia il valore psicologico. Non c'erano partite in cui potevi amministrare, dovevi vincere per forza, facevano prima a dirti: "Andare in B!"

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