Attesa e fiducia. Dopodiché la Lazio non deluderà, parola di Lotito

«Abbiamo costruito una squadra nuova con potenzialità adatte al calcio di oggi, abbiate pazienza». 

Lotito chiede pazienza

Rientrato da Cortina con qualche acciacco, il patron non arretra di un passo in merito alle qualità della rosa messa a disposizione di Baroni: 

«Il nostro è un gruppo vero e forte. Abbiamo tanti giocatori convocati dalle Nazionali, ma sono convinto che anche tutti i nuovi arrivati siano di livello». 

Tempo al tempo, il mantra: 

«Ma avete visto che tecnica ha Castellanos? E ora ha pure esordito con l’Argentina. Bisogna sempre concedere ai giocatori di ambientarsi. Tavares uguale: visto che giocatore è? E ora vedrete anche Gigot». 

Tutti guidati da capitan Zaccagni: 

«È un calciatore della Nazionale e un punto di riferimento della squadra: mi ritrovo molto nella scelta di Baroni». 

Lotito sull'esclusione di Castrovilli 

Tornando ai nuovi, il presidente ci spiega l’esclusione di Castrovilli dalla lista Uefa: 

«Ha parlato con Baroni, insieme hanno concordato tutto ed era sereno. Dopo quello che ha subito al ginocchio vogliamo rischiare che tornino i problemi? Non possiamo sovraccaricare un ragazzo che in passato è stato martoriato dagli infortuni subito con tre gare a settimana».

 La Lazio sino a febbraio si ritroverà con soli quattro centrocampisti di ruolo in Europa, ma il rischio è calcolato secondo il patron, convinto che il momento dell'ex viola è vicino: 

«Vedrete che Castrovilli giocherà presto. Ci puntiamo e lo abbiamo preso per darci quella qualità che in tanti dicono che non abbiamo. Il calciatore poi sa perfettamente che dopo gennaio, sperando che accederemo alla fase ad eliminazione diretta, verrà inserito anche in lista Uefa». 

Si passa poi al mercato. A tanti non è andato giù l’addio di Cataldi sul fotofinish e il mancato acquisto di un sostituto. Il mediano prodotto del vivaio ci ha tenuto a sottolineare come non sia stata una sua scelta, mentre un altro ex delle giovanili come Folorunsho ha sperato fino alla fine di tornare a Formello, ma è rimasto a Napoli per il mancato affondo dei biancocelesti. Due vicende su cui Lotito ha le idee chiare: 

«Mica Cataldi l’ho mandato via io. La Fiorentina lo voleva e alla fine l’ha preso. Folorunsho a un certo punto sembrava dovesse arrivare a furor di popolo, ma non si può comprare a sproposito».


CAMBIAMENTI

Morale della favola perciò la Lazio è completa così. Lo hanno ribadito a più riprese da Formello di fronte ai recenti rumors sullo svincolato Yazici e ora lo annuncia direttamente il patron, che si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa dopo alcuni addii estivi: «Ora la squadra mi sembra più libera, serena. Abbiamo allestito un gruppo con forza fisica, carattere e con qualità tecniche. Adesso si dovrà solo amalgamare e come è giusto che sia mister Baroni dovrà trovare la formula giusta per farla esprimere al meglio. Ci possiamo permettere addirittura di tenere a riposo per precauzione uno come Gila contro il Milan». Basta individualismi. Il gruppo al centro di tutto per cercare di migliorare il settimo posto della passata stagione in barba ai dubbi su una Lazio incompleta: «Noi puntiamo sul collettivo, non sul singolo. Il calcio è un gioco di squadra in cui ogni giocatore svolge una propria funzione e ha un peso. Da noi non ci devono essere prime donne, ma tutti devono dare il massimo con umiltà. Qui non c’è più gente presuntuosa, tutti stanno al servizio della squadra, basta vedere l’esultanza col Milan. Ora c’è una sana competizione, non più "mors tua vita mea"». Parola al campo.

Il Messaggero 

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