Una frenata Champions senza danni quella della Lazio, questo è stato registrato dopo le sconfitte di Atalanta e Milan arrivate ieri, risultati grazie ai quali basteranno cinque punti nelle ultime tre gare per ottenere almeno il quarto posto. Tuttavia, dopo la trasferta di La Spezia i biancocelesti hanno iniziato a perdere il vantaggio precedentemente accumulato: fino a poche settimane fa gli uomini di Sarri erano al secondo posto con otto lunghezze sul Milan e dieci sull'Inter. Sarri aveva mostrato la classifica allo spogliatoio, forse per aver percepito un rilassamento immotivato e anticipato: "Come abbiamo rimontato noi nel giro di poche partite, può succedere alle altre di risalire". Nelle ultime cinque gare sono solo quattro i punti ottenuti, con un calo che ha ricordato quello arrivato nel 2018, quando la Champions sfumò tra Crotone e lo spareggio con l'Inter.

Tanti i fattori che hanno cambiato in peggio il rendimento collettivo, a partire dalla condizione non ottimale dei big, tra cui quella di Immobile orfano di un vice, e le fatiche post mondiale di Milinkovic. Non aiuta di certo il principio di pubalgia che sta colpendo Zaccagni in questo finale, con la contemporanea indisponibilità di Cataldi e Vecino che ha acuito i problemi. Al momento manca certamente brillantezza, al netto di dati Lega che registrano l'assalto finale con il Lecce: 117 chilometri percorsi contro i 113 dei pugliesi.

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