ESCLUSIVA | Delio Rossi: "La Lazio ha sempre fatto grandi partite con l'Atalanta, anche domani ci sono le possibilità. Sul problema della poca pericolosità..."
Archiviato il pareggio a reti bianche contro il Napoli all’Olimpico, per la Lazio è tempo di un altro big match. Come successo domenica scorsa, anche in questo weekend i biancocelesti scenderanno in campo domani alle 18:00. La squadra di Sarri sarà impegnata in trasferta, per affrontare a Bergamo l’Atalanta. La squadra di Gasperini arriva dal successo interno per 2-0 contro l’Udinese, che ha portato a quattro il numero di risultati utili consecutivi in campionato. Attualmente i nerazzurri occupano la quarta posizione con 36 punti, due in più della Lazio sesta in classifica, entrambe però con una partita da recuperare. In vista della sfida valida per la 23° giornata di Serie A, la redazione di LazioPress.it ha intervistato, in esclusiva, il mister Delio Rossi, ex allenatore di entrambe le squadre.
La Lazio è reduce da un pareggio senza troppe emozioni contro il Napoli. Che partita è stata, cos’è mancato ai biancocelesti?
“Ho visto una Lazio simile alle ultime partite, in linea, tolta la partita in Supercoppa perché è stata troppo brutta per essere vera. Ottima fase di non possesso, soprattutto la distanza tra i vari giocatori e reparti, ma scarsa pericolosità in avanti, accentuata dalla tattica del Napoli che ha concesso pochissimo, oltre a non aver avuto occasioni pericolose in attacco. Penso sia in linea con le partite precedenti che ha vinto, a livello offensivo ha fatto più o meno uguale. È il problema di quest’anno della Lazio, la poca pericolosità”.
Sono più due punti persi per la squadra di Sarri oppure un punto che alla lunga può essere utile?
“Con il calendario così fitto fai fatica a dare un giudizio. Bisognerà aspettare secondo me la fine di marzo, vedere dove sarà la Lazio e lì verrà fuori anche la condizione fisica. Si saprà quali squadre saranno ancora nelle coppe e, se in quel momento sarà legata al “carro”, potrà competere per il quarto posto insieme a tante altre concorrenti”.
Dopo un inizio tra alti e bassi, la Lazio sta ritrovando solidità in difesa ma, in attacco, fa fatica a trovare la via del gol come nella passata stagione. Come si spiega questa situazione?
“I giocatori che l’anno scorso facevano la differenza, soprattutto gli esterni, stanno avendo un rendimento inferiore quest’anno. Considerando poi i problemi fisici di Immobile, sono accentuate queste problematiche. Manca Milinkovic-Savic, un incursore ma molto forte anche sulle palle inattive, altra componente dove la Lazio fa fatica. Un’altra situazione è la mancanza, a parte Vecino e paradossalmente Kamada, di giocatori di inserimento: Guendouzi non è un giocatore di inserimento, l’unico è Vecino o Kamada che, insieme al centravanti, ti vanno a riempire l’area. L’unico giocatore prettamente offensivo che sta facendo leggermente peggio quest’anno è Zaccagni, infatti se lui sta bene la Lazio è molto più pericolosa. Non ci sono poi tiratori da fuori area, l’unico è Cataldi che lo fa. Bisognerà metterci mano, cambiare qualcosa, per esempio avvicinare un centrocampista in più come faceva con Milinkovic-Savic l’anno scorso. Lì avevi anche la possibilità di alzare la palla, quest’anno se non gioca Vecino non hai questa componente”.
È terminata la sessione invernale di calciomercato con la Lazio che ha chiuso senza nessun colpo in entrata: scelta giusta oppure sarebbe servito qualche innesto per rinforzare la rosa biancoceleste?
“Nel mercato di gennaio fai fatica a migliorare una squadra, perché o vai a prendere un giocatore che fa la riserva in altre squadre oppure hai disponibilità economiche per prendere chi vuoi. Se devo cambiare tanto per cambiare, a quel punto preferisco rimanere così. Secondo me la Lazio ha un giocatore che ancora non ha fatto vedere tutte le sue qualità e potrebbe essere un’arma in più per questo finale di stagione, ovvero Isaksen, che potrebbe essere un’alternativa importante. Kamada non è andato via, non si è inserito nel nostro campionato, lo vedo seconda punta o trequartista, sicuramente anche penalizzato.
Se avessi dato via Kamada che sta facendo fatica ad inserirsi, mettendo un altro giocatore, visto che anche Pedro sta avendo qualche difficoltà quest’anno, avresti migliorato. Se non hai trovato però il giocatore giusto, è meglio rimanere così. Oppure prendere un giovane da valutare per il prossimo anno”.
A differenza della Lazio, in casa Atalanta il vero punto di forza sembra essere proprio l’attacco. Dove può andare in difficoltà davanti ad una squadra come la Lazio?
“Le partite sono la fotografia della situazione. L’Atalanta in questo momento è in buona condizione, si sono inseriti i nuovi e gli manca ancora Lookman che è impegnato in Coppa d’Africa. Detto questo, considerando le partite precedenti contro la Lazio, i nerazzurri paradossalmente faranno la partita e, anche se sono una squadra che va presa sempre con le molle, ha le caratteristiche giuste secondo me, lo dice la storia, e la Lazio ha sempre fatto grandi partite contro i nerazzurri. Non vedo perché non possano esserci anche domani queste possibilità”.
Domani si affrontano proprio Atalanta e Lazio, in uno scontro diretto importante in chiave Europa: tatticamente che partita sarà quella del Gewiss Stadium?
“La partita nell’uno contro uno la farà l’Atalanta. La Lazio secondo me si trova meglio quando gioca contro le grandi squadre rispetto alle piccole: fanno loro la partita e, i biancocelesti, con il gioco caratterizzato nelle ripartenze e con gli interpreti che stanno bene, possono dare fastidio”.
La lotta al quarto posto è tutta da scrivere, ci sono sei squadre in soli quattro punti e, la maggior parte, hanno una partita da recuperare. Quali squadre vede più attrezzate? C’è già una favorita per la Champions?
“Secondo me è ancora presto. In questo momento, anche se perdi una partita, hai possibilità di recuperare. Molte squadre, a differenza della Lazio, hanno fatto anche qualche acquisto, quindi ci vorrà il tempo di inserimento. Si comincerà a delineare la situazione per il quarto posto da marzo in avanti: quelle che arriveranno con una buona classifica in quel mese, hanno più possibilità di centrare l’obiettivo”.
Oltre che agli Ottavi di Champions e di Europa League, Lazio ed Atalanta sono in Semifinale di Coppa Italia. Lei sa bene come si vince questo trofeo: può diventare l’obiettivo principale per le due squadre? Oppure il quarto posto resta davanti a tutto?
“Squadre come Lazio ed Atalanta, lo dice la loro storia, devono puntare ad entrare in Champions League. La Coppa Italia è un obiettivo “di riserva”. Principalmente punteranno prima al quarto posto, poi se non ci si riesce c’è un’altra via. Le grandi squadre hanno una rosa tale che ti permette di competere su più fronti, è la differenza con le medio e piccole squadre. Può essere un obiettivo per un Bologna o per un Torino, più che per la Lazio o per l’Atalanta”.