Via i cattivi pensieri. Da oggi (ore 13) scatta il ritiro per la Lazio, il terzo in tre anni con Sarri. Pranzo, rifinitura, cena e notte a Formello senza tornare a casa come al solito. E non è escluso che possa tornare a farsi sentire Lotito, con la minaccia velata di proseguirlo in caso di ko. Meglio cercare di compattarsi in questo inizio da dimenticare in cui non vanno solo ritrovati gli stimoli della vecchia Lazio. Tra i vari ostacoli lungo il cammino dei biancocelesti ora c'è anche il tour de force tra Serie A e Champions League da non sbagliare come già fatto tra Juventus, Atletico Madrid e Monza, dove sono stati raccolti solo una sconfitta e due pareggi. Risultati che adesso costringono a un'inversione del trend a tutti i costi, anche se il tanto odiato calendario non porgerà l'altra guancia a Sarri. Nel momento più delicato della sua gestione il Comandante affronterà gli avversari più difficili da quando è arrivato nella Capitale. Il primo, il Torino, al momento è l'unica squadra assieme al Lecce a non essere mai caduta contro la Lazio del Comandante (poi c'è il Frosinone, ma non ci ha ancora giocato). L'ultima vittoria con tro i granata è datata 1 novembre 2020. Una volta arrivato Juric, la Lazio ha totalizzato tre pareggi e una sconfitta all'Olimpico lo scorso aprile per 1-0 con il gol del pupillo di Sarri, llic. Basta questo per capire quanto il gioco del Comandante soffra quello del tecnico croato, ma in aggiunta ci sono pure i soli 2 gol realizzati in quattro confronti, un'anomalia per una squadra offensiva come quella di Mau.

DENTRO O FUORI - Archiviato il match di domani sera (ore 20:45), sabato alle 18 ci sarà un'altra bestia nera come il Milan, battuto a gennaio scorso con un netto 4-0, ma inavvicinabile a San Siro tre ko tecnici, 8 gol subiti e nessuno segnato. Dopo la sfida con la squadra di Pioli, la full immersion proseguirà martedì 4 ottobre (ore 21) col primo dentro o fuori in Champions League contro quel Celtic che quattro stagioni fa eliminava la squadra di Inzaghi dal gruppo E di Europa League con due vittorie. In seguito al triplice fischio di Glasgow ci saranno quattro giorni per rifiatare prima di tornare all'Olimpico per un'altra sfida delicata come quella contro l'Atalanta di Gasperini, diventata un cult nelle ultime stagioni. Almeno con i bergamaschi finora lo score è in totale equilibrio tra risultati e differenza reti, ma stavolta, in ballo per Sarri potrebbe esserci tutto. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

Giordano: "Una Lazio inaspettata, in questo non si può prescindere da Lazzari e Pellegrini". E su Isaksen...
Il Messaggero | Lazio, Kamada indica la strada