Serie A, Casini: "La priorità sono i conti a posto delle squadre. Fuorigioco? Possiamo introdurre una miglioria"
Il Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini è intervenuto ai microfoni di Radio Rai nella trasmissione Radio Anch'io Sport ed ha analizzato il momento del calcio italiano: "Stiamo pensando diverse cose, ma partiamo dai problemi. Il primo è quello finanziario, la priorità è quella di aiutare le squadre a mettere a posto i conti. Infrastrutture? Stiamo intervenendo nel medio termine, riducendo l'illuminazione per un risparmio energetico. Per le scuola faremo partire una serie di iniziative per far emergere i valori del calcio".
Sulle polemiche arbitrali - "Vogliamo evitare polemiche sugli interventi di gioco, lavoriamo per introdurre il prima possibile il fuorigioco semi-automatico".Riduzione del consumo energetico - "E' legato alla partita è identico sia che si giochi di notte che si giochi di giorno. Le tecnologie che usiamo, VAR e goal-line technology, richiedono la stessa illuminazione. Abbiamo già ridotto del 25/30% i tempi di illuminazione. Dobbiamo sostituire le luci agli impianti, utilizzando lampade a LED dal ridotto consumo energetico. Il terzo punto è quello di utilizzare impianti fotovoltaici: oltre l'80% degli stadi ne è sprovvisto".
Riduzione del numero di squadre in serie A - "Ci sono giocatori stanchi per le tantissime partite, il tema delle troppe partite esiste. Non so se ridurre le squadre è la soluzione, non è un tema che riguarda solo la serie A. È un tema che verrà trattato nell'assemblea della federazione che si terrà a novembre. Non è detto però che la riduzione delle squadre sia la soluzione giusta".
Fuorigioco semi automatico - "Sappiamo perfettamente che non è la soluzione di tutti i problemi e che non può correggere gli episodi di natura umana, ma visto che siamo pronti possiamo introdurre questa miglioria. Tutto quello che verso un miglioramento è ben accetto".
Fondi in Lega - "Non è un progetto accantonato. Il problema di quella operazione è che si è partiti prima dallo strumento rispetto all'obiettivo da raggiungere, e questo ha creato intoppi. La Lega guarderà a possibili investitori, non c'è nessuna chiusura".
Rapporti con la FIGC - "Sono sempre stati altalenanti, non mi sembra di aver riscontrato rapporti così accesi. Col presidente Gravina ho sempre avuto un ottimo rapporto, l'obiettivo è quello di migliorare il calcio. Sull'indice di liquidità noi eravamo contrari sulla tempistica, non sulla norma".
Episodi violenti e di razzismo negli stadi - "È un tema su cui ci battiamo da tempo. Vogliamo portare i valori positivi del calcio nelle scuole, abbiamo preso esempio dalla Premier League. Il calcio riflette la società nei pro e contro. C'è un rimedio immediato nelle regole, possiamo ragionare di avere pene più severe. Poi nel lungo termine c'è l'educazione".
Tecnologia nel calcio - "L'impatto è cruciale, ma l'effetto positivo è quello di eliminare il più possibile la cultura del sospetto".
Possibilità di abbattere San Siro per costruire un nuovo stadio - "Lo stadio può essere abbattuto. Gli stadi, al di là del loro valore storico, sono delle infrastrutture che devono rispettare certi standard. Se la scelta fatta ha portato alla scelta della demolizione, non vedo perché non essere favorevole, a patto che Milan e Inter abbiano uno stadio all'altezza".
Superlega - "Va analizzata bene. Le tempistiche e le modalità non sono state condivisibili, ma le ragioni che hanno portato le squadre a proporla vanno esaminate con attenzione. Dietro alla Superlega c'è anche il desiderio di rimodulare le partite all'estero. Come Lega di A nessun progetto che porti a danneggiare il campionato nazionale può essere avallato".
Conti in rosso delle società - "Questo è il tema più importante, l'impatto della pandemia non può essere dimenticato. La situazione era critica già prima. Occorrono interventi immediati, con dei paletti da mettere alle squadre, con limiti ai salari complessivi delle squadre. Il tema fiscale ora è il più urgente, dobbiamo trovare delle formule di rateizzazione per le squadre per pagare i contributi e non avere un impatto devastante nei bilanci".