L’espulsione in Europa League, poi il gol con il Torino: quant’è stata importante la rete? Pensi che la sanzione sia stata eccessiva?

“Segnare è stato un sollievo. Il cartellino rosso non è mai bello. Prima d’ora ne avevo preso solo uno. Se rivediamo quell’azione, il gesto non è stato fatto volutamente. Era un contatto di gioco, l’avversario non era molto alto e il mio gomito era all’altezza del suo viso poi è caduto a terra e ha chiesto il rosso. Alcuni arbitri lo danno, altri no, ma comunque penso che saltare tre gare sia stato un po’ troppo. Anche per questo sono stato criticato dai tifosi, avevo giocato solo tre minuti ma poi il mister mi ha fatto giocare la gara successiva e ho segnato dopo trenta secondi: è stato un sollievo. Ho pensato: 'Finalmente'. Tuttavia alcuni tifosi anche dopo il rosso mi hanno sostenuto, spendendo belle sul mio conto. Ripeto, è stato un sollievo la rete e ora posso continuare con questa bella sensazione, perché ora so cosa si prova a segnare per la Lazio e cosa devo fare per fare gol. Passo dopo passo arriverò dove voglio,  ci vorrà tempo ma ci arriverò”.

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Oltre a Dele-Bashiru, c’è qualcuno con cui hai legato in modo particolare?

“Ho legato con tutti. A volte alcuni compagni vedono che ho difficoltà e mi dicono cosa fare. Non c’è una persona in particolare, non voglio fare nomi, ma ad esempio Pedro, Romagnoli, Gila, Pellegrini mi parlano molto. Quando instauri un buon rapporto con qualcuno, fissi in testa i consigli che ricevi. Ci sono molti giocatori che mi aiutano, anche Gigot, addirittura Nuno, non importa se hanno 35 anni oppure 22, se notano qualcosa ti spronano a fare meglio. Continueremo in questo modo".

Pedro è sempre molto vicino ai giovani. Quant’è importante avere nello spogliatoio un campione come lui?

Pedro è un grande calciatore. Con la sua esperienza e il suo stile, nonostante i suoi 37 anni, gioca come se ne avesse 22 o 23. E’ molto importante per la squadra. Anche se non gioca lavora duramente, in campo e fuori. E’ sempre concentrato sul calcio. Non importa se non gioca, con la sua esperienza e i traguardi che ha raggiunto, è sempre pronto. E’ ottimo. E’ così in forma che sembra vederlo indietro nel tempo, agli anni del Barcellona o del Chelsea. Fino ad ora è il miglior giocatore con cui abbia mai giocato".

Senti spesso Sneijder? Quanto ti aiuta?

“Chiaramente è molto importante per me. Ovviamente ho il mio agente personale, ma senza di lui non sarei su questa sedia in questo momento a parlare con voi. Quando arrivo ad un traguardo o se mi serve aiuto, parliamo. Anche adesso che sono in un grande club parliamo, mi fa notare cosa sbaglio e mi chiede cosa non sta andando nel verso giusto; con la sua esperienza mi dice come migliorare. Non parliamo tutti i giorni, circa una volta al mese”.

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